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Nuovo Parma: tra Taci e Kerimov c’era Doca?

Si stanno lentamente unendo i pezzi del puzzle che compongono e comporranno il nuovo Parma, ci sono alcune certezze, qualche mistero e delle piste da seguire. Per primi avevamo ipotizzato l’interessamento di Sulejman Kerimov, spiegando i motivi delle nostre supposizioni ed oggi continuiamo a restare della nostra opinione, tuttavia la nuova proprietà del Parma rimane nascosta e probabilmente resterà frammentata con il magnate russo magari a fare la parte del co-finanziatore attraverso una delle società da lui controllate.

Andiamo con ordine, con comunicati vicini alla realtà, ma pressanti, la stampa annuncia la cessione del Parma da parte di Ghirardi ad una società controllata da Pietro Doca che invece poche ore dopo smentisce lasciando interdetto lo stesso Ghirardi, finalmente si arriva alla fatidica conferenza stampa dove l’avvocato Fabio Giordano si presenta insieme all’Amministratore Delegato Pietro LeonardiFabio Giordano dissipa subito i primi dubbi, sarà lui a fare il Presidente del Parma per un periodo di tre mesi, poi prenderà l’incarico di vice-Presidente mentre il ruolo di Amministratore Delegato sarà ricoperto dal senior dello studio legale di Giordano. Pietro Leonardi diventa così Direttore Generale ed infine per chiarire il malinteso tra Doca e Ghirardi spiega che il ruolo di Doca era definito come si conosce ma che si è spaventato dalle pressioni ed ha preferito non ricoprire più il ruolo di Presidente.

L'avvocato Fabio Giordano con Pietro Leonardi alla conferenza stampa | Foto Twitter
L’avvocato Fabio Giordano con Pietro Leonardi alla conferenza stampa | Foto Twitter

Fin qui tutto chiaro, Doca avrebbe dovuto ricoprire quel ruolo per un periodo limitato quale fiduciario immesso dalla nuova proprietà, in pratica il ruolo che ora ha Giordano. Sulla nuova proprietà l’intermediario dello studio legale spiega che si tratta di una Holding per il 60% cipriota e per il 40% russa (anche questo lo avevamo anticipato noi), si tratta di una Holding il cui business principale è l’estrazione di idrocarburi (e anche questo lo avevamo preannunciato noi) ed infine che i primi di gennaio o al massimo i primi di marzo si faranno conoscere. Per il momento Giordano comunica solo il nome della Holding, Dastraso Holdings Limited e questa ci era sfuggita.

Poi Giordano spiega che l’intenzione della nuova proprietà è quella di rimanere in Serie A, che il Parma è stato scelto per il blasone, per l’educazione dei suoi tifosi e per la bellezza della città e a chi gli chiede sulla presenza di Rezart Taci (petroliere albanese) nella Holding risponde che è una persona da lui stimata ma che non se la sente di dire ora se è presente oppure no tra gli azionisti della cordata, frase che per noi è quasi come una conferma nascosta dalla discrezione.

Facendo un’indagine sulla Dastraso Holdings Limited attraverso registro delle imprese cipriote si notano due dati, il primo riguarda il nome del Presidente, ovvero Pietro Doca che quindi è confermato avere un ruolo primario, il secondo dato che risalta è la data di costituzione della società russo-cipriota, il 7 novembre 2014. Quest’ultimo dato fa pensare che appunto la Holding, che ha rilevato la maggioranza di Eventi Sportivi (società di Ghirardi che gestiva il Parma) sia stata creata apposta per l’acquisizione della società di football.

Inoltre la data ci riporta alla mancata conclusione della cessione del Parma da parte di Ghirardi ad un altro acquirente che poi si tirò indietro proprio nel novembre scorso. Possibile che i due interlocutori siano gli stessi e che la Holding sia l’escamotage per definire l’acquisto già intavolato precedentemente?

Sulejman Kerimov | Foto Web
Sulejman Kerimov | Foto Web

Altro dato che ha snocciolato Giordano è che la Holding ha un fatturato di due miliardi, tantissimo in un mese di vita e non appartiene ad alcuna black list. Ipotizziamo che la parte cipriota è riferita a Rezart Taci, rimane da analizzare la parte russa.

Negli ultimi anni Putin ha approvato una serie di norme molto restrittive per limitare la fuga di capitali dalla Russia e uno dei tanti oligarchi miliardari nel mirino era proprio Kerimov che come avevamo visto nel precedente articolo ha interessi nell’isola di afrodite attraverso la Nafta Moskva che detiene il 20% della Aniket Investments Limited, la quale investendo in diversi settori sul mercato cipriota potrebbe essere azionista per il 40% della fantasma Dastraso Holdings Limited. Inoltre il meccanismo della creazione di società satelliti è un sotterfugio, per concludere affari, molto utilizzato dallo stesso Sulejman Kerimov così come da Roman Abramovic socio d’affari con cui condivide la smania del calcio e dei suoi profitti derivati. Altro indizio è stato l’avvicinarsi dello stesso Kerimov al calcio italiano in ben due occasioni, una per la Roma che poi venne acquisita dalla cordata americana di Pallotta e la seconda con il Bari poco tempo fa.

Un altro fattore che ci ha incuriosito è proprio la smentita secca della squadra di calcio attualmente di proprietà di Kerimov, l’Anzhi, quando venne inserito il nome del magnate russo tra i pretendenti del Bari non ci fu la stessa reazione, viene da pensare che la smentita si sia resa necessaria proprio per evitare indagini accurate da Mosca sulla Aniket Investments Limited ma che l’interesse di Sulejman Kerimov sul Parma sia più reale di quanto si pensi.

Probabilmente non sarà lui in persona il Presidente, ma Taci o Doca o un altro nome tuttavia la metodologia misteriosa e nascosta della parte russa è molto nello stile di Sulejman Kerimov.

 

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