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Asian Cup 2015, parte la caccia al Giappone

Tra una settimana, più precisamente il 9 Gennaio, avrà inizio l’Asian Cup, la massima competizione asiatica per nazionali.

Particolarità di questa edizione 2015 è la location: le gare infatti si disputeranno in Australia, nazione che geograficamente appartiene all’Oceania ma che calcisticamente da qualche anno fa parte della federazione asiatica.

Con Australia-Kuwait del prossimo giovedì si apre la caccia a quel titolo attualmente detenuto dal Giappone che nel 2011 in Qatar riuscì ad imporsi in finale per 1-0 (rete di Lee Tadanari) dopo i tempi supplementari proprio contro l’Australia.

Il Giappone campione nel 2011 | Foto Twitter
Il Giappone campione nel 2011 | Foto Twitter

Le 16 squadre, che si sono qualificate alla Asian Cup 2015, saranno divise in 4 gironi da 4 squadre ciascuno. Le gare si giocheranno negli stadi di Brisbane, Canberra, Melbourne, Newcastle e Sidney.

Veniamo ad una breve analisi dei 4 gironi.

GIRONE A (Australia, Corea del Sud, Kuwait, Oman)

Il Girone A comprende due delle possibili favorite al titolo ovvero l’Australia e la Corea del Sud. I Socceroos oltre al fattore campo, possono puntare su un gruppo compatto e ben guidato dal Ct Postecoglou. Il calcio australiano è decisamente in crescita, basti pensare che l’ultima Champions Asiatica è stata vinta dai Sidney Wanderers. Un non arrivo in finale sarebbe da considerarsi un grosso fallimento. L’altra favorita al passaggio del turno, e non solo, è la Corea del Sud che, se pur non stia vivendo il momento migliore della propria storia, è una squadra da prendere con le pinze, calcolando anche il talentuoso Son Heung-Min e dalla presenza sulla panchina del ct tedesco Stielike. Kuwait ed Oman non sembrano poter ambire ad infastidire le due grandi del girone ma non sono nemmeno da considerarsi squadre materasso e potrebbero, se non affrontate con la giusta concentrazione ed il dovuto rispetto, creare qualche grattacapo ad Australia e Corea del Sud.

GIRONE B (Uzbekistan, Arabia Saudita, Corea del Nord, Cina)

Il Girone B è sulla carta decisamente equilibrato, a parte l’Uzbekistan, che viene da un ottimo quarto posto nella scorsa edizione, che sembra un gradino superiore alle altre tre, viene difficile poter trovare la seconda squadra candidata al passaggio del turno. L’Arabia Saudita non è nemmeno lontana parente di quella vista brillare negli anni 90, i verdi però hanno una buona intelaiatura proveniente dal Al Hilal che ha ben figurato in Champions asiatica. La Corea del Nord ha dalla sua un buon settore giovanile e potrebbe puntare proprio sulla voglia dei più giovani per cercare di conquistare il pass. Età media bassa anche per la Cina, per questo motivo sembra avere poche possibilità. L’obiettivo della federazione cinese è senza dubbio cercare di far crescere i propri calciatori per poter creare un gruppo vincente per il futuro.

GIRONE C (Emirati Arabi Uniti, Iran, Qatar, Bahrain)

Il Girone C è difficile da analizzare, tutte e 4 le squadre hanno la potenzialità di passare alla fase successiva. Gli Emirati Arabi Uniti hanno dimostrato di aver un buon settore giovanile, lo dimostrano la coppa d’Asia U20 vinta e i quarti raggiunti nel mondiale U20, basterà? L’Iran non ha sfigurato al mondiale brasiliano, sfiorando anche l’impresa di fermare l’Argentina sullo 0-0 prima del gioiello di Messi. Un nome da tenere d’occhio per quanto riguarda gli iraniani è certamente Reza Ghoochannejhad. Il Qatar ha dalla sua un enorme disponibilità economica e certamente proveranno a migliorare i quarti ottenuti nella scorsa Coppa d’Asia, giocata in casa. Ultimo ma non certo per importanza c’è il Bahrain che arriva a questa coppa totalmente snobbato ma che nel girone di qualificazione ha dimostrato di avere un’ottima difesa, con la quale tentare l’impresa del passaggio del turno.

GIRONE D (Giappone, Giordania, Iraq, Palestina)

Il Girone D ha senza dubbio nel Giappone la favorita numero uno. I Samurai Blue, campioni in carica, vengono da un mondiale decisamente disastroso che ha coinciso con la fine del ciclo di Zaccheroni. Il 4-3-3 di Aguirre non sembra esser stato ancora digerito dai calciatori, tant’è che il tecnico messicano è tornato nelle ultime gare a convocare e schierare i senatori, confidando nel talento di Honda e nei gol di Okazaki. La probabile seconda del girone è senza dubbio la Giordania, squadra ben organizzata e che negli ultimi anni ha dimostrato buon gioco. Poche le speranze dell’Iraq di poter passare il primo turno. La squadra ha un gruppo compatto ma questo non può bastare per puntare ai quarti. Stesso discorso per la Palestina, che però la sua coppa l’ha già vinta ottenendo questa prima storica qualificazione.

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