10 scudetti, 5 Coppe Italia, 8 Supercoppe Italiane, 14 volte capocannoniere della Serie A, 2 volte capocannoniere della Champions League, 528 presenze e quasi 600 gol nella massima seria italiana, numeri impressionanti che descrivono quella che da tutti è considerata una vera e propria colonna storica del calcio italiano, Patrizia Panico.
Nata a Roma l’8 Febbraio del 1975, oltre a tutti questi risultati ottenuti con i club, Patrizia vanta anche il record di presenze (204) e di gol (ben 110) con la maglia della Nazionale Italiana.
Dopo aver vestito le maglie di Lazio, Torino, Modena, Milan, Bardolino e Torres, Panico da questa stagione è passata al Verona con la quale ha subito vinto lo scudetto ed il titolo di capocannoniere.
Conosciamola meglio, analizzando questa stagione ma anche cercando di capire il suo parere sullo scandalo delle dichiarazioni (“Basta dare soldi a queste quattro lesbiche” si legge in un verbale di un assemblea) del presidente della LND Belloli, sul calcio femminile.
Ciao Patrizia, prima di passare alle domande sulla tua carriera, non possiamo non chiedere un tuo parere sulle infelici dichiarazioni del Presidente della LND Felice Belloli.
Sinceramente mi è sembrato tutto inutile. Abbiamo un presidente che dovrebbe incentivare la crescita del movimento del calcio femminile, se però ha questa mentalità significa che non ha interesse verso il nostro settore.
Questo è un altro rallentamento verso la crescita, come anche tu avrai notato, le altre nazioni sono competitivamente distanti dall’Italia, cosa ci manca per avvicinarci?
La Federazione sta lavorando su linee indicate da Fifa e Uefa, investendo, creando una Under 15, una nazionale sperimentale, insomma la cosa che ci manca per fare il salto è senza dubbio il passaggio al professionismo. Credo che non dovremmo più esser considerate dilettanti, sia in nazionale che in Serie A svolgiamo allenamenti come fossimo professioniste ma ci mancano tutte le tutele e le agevolazioni che hanno coloro che hanno lo status di professionista.
Veniamo a te, come ti sei avvicinata al calcio, perchè hai deciso di praticare questo sport?
Non è stata una mia scelta, da piccola giocavo sempre con il pallone, diciamo che è il calcio che ha scelto me.
Hai un calciatore che puoi definire idolo o che ti è stato d’ispirazione?
Direi Bruno Giordano. Sono tifosa della Lazio e lui era il centravanti biancoceleste, il nostro idolo.
C’è una calciatrice straniera con cui ti piacerebbe giocare?
Ce ne sono molte, se devo sceglierne una dico Abby Wambach. Ho avuto anche modo di giocarci contro, è una calciatrice di grande cattiveria agonistica, una grande calciatrice.
Qual è il tuo punto di forza e dove pensi vorresti migliorare?
Ci sono tanti aspetti su cui dover lavorare. Quello moderno è un calcio più fisico, diventa difficile riuscire a giocare negli ultimi 30 metri.
Veniamo a questa stagione appena conclusa da Campione d’Italia con il Verona, descrivici le tue sensazioni
E’ stata una stagione emozionante. E’ vero è stata costruita una squadra forte, tanti cambi spesso ti lasciano tante incognite, come riusciremo ad esprimerci? Come si comporterà il gruppo? Era una vera e propria scommessa, non c’era la pretesa di vincere subito, però siamo riuscite a conquistare il titolo.
C’è, tra le tue compagne, una giovane che a tuo parere può divenire un talento futuro?
Direi Bonetti. Ha talento, è piccolina ma è molto forte fisicamente.
Capitolo Nazionale, com’è il tuo rapporto con la maglia azzurra? qual è il più bel ricordo da azzurra?
Al momento sono in fase di valutazione. Il fatto che non ci siano competizioni o qualificazioni, mi permette di attendere. Per quanto riguarda il ricordo, direi il mondiale giocato negli Stati Uniti, è stata una grandissima emozione giocare in stadi sempre pieni.
C’è uno stadio in cui non hai mai giocato e che ti piacerebbe giocare?
Beh direi che mi sarebbe piaciuto giocare nel vecchio Wembley.
Ed un gol, tra i tantissimi, che ricordi con particolare piacere?
Ce ne sono tanti, però direi quello ai mondiali, segnato di testa contro la Germania.
Essendo tu attaccante e tifosa della Lazio, molti ti hanno paragonata al bomber biancoceleste Miroslav Klose. Come vedi questo paragone?
E’ un paragone decisamente gratificante, lui è campione del mondo, io no. E’ un calciatore completo, non è bravo solo in attacco ma aiuta anche la squadra a tutto campo.
Tra pochi giorni partono i mondiali femminili, l’Italia purtroppo non ci sarà, secondo te chi potrebbe alzare il trofeo in Canada? Chi la possibile sorpreco sa?
Penso che potrebbero essere gli Stati Uniti a diventare campioni del Mondo, vedo bene anche la Francia. Come sorpresa, direi la Svizzera.
Prima di salutarti e ringraziarti, vogliamo chiederti secondo te perché i nostri lettori dovrebbero seguire ed appassionarsi al calcio femminile?
Voglio rispondere con una domanda, perchè no? Se una persona ama il calcio, non vedo perchè non dovrebbe appassionarsi e seguire anche il femminile.