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Bilancio Juventus, anche sui conti è leader

Al tifoso medio non interessa questo aspetto, ma la verità è che sulla base dell’aspetto del bilancio Juventus si trovano le spiegazioni per cui i bianconeri si sono potuti permettere di non cedere Pogba in questa finestra di mercato e si sono subito mossi con rapidità dopo le cessioni di Vidal e Tevez.

La Exor, holding della famiglia Agnelli, ha diramato ieri il bilancio del primo semestre 2015 dichiarando un utile pari a 219,3 milioni di euro. La Exor è la società controllante per il 63,8% della Juventus in campo finanziario e la società bianconera ha contribuito quindi a questo straordinario risultato portando anch’essa la sua quota di utile. In questi sei mesi l’utile per la società del presidente Andrea Agnelli è stato di 10,2 milioni.

Considerando che il bilancio Juventus vedeva a fine stagione scorsa una perdita pari a 6,7 milioni di euro i bianconeri a fine anno potranno chiudere in attivo per 3,5 milioni, fatto che non accadeva dalla stagione 2008/2009 seguita poi da cinque annate da rosso consecutive. Proprio la Exor aveva assegnato alla Juventus la missione che sembrava impossibile, per il nostro calcio sempre più indebitato, riuscire a tornare in attivo con la prospettiva di potersi autofinanziare senza più gli innesti di capitale da parte degli azionisti, e così è stato.

L'A.D. bianconero Giuseppe Marotta | Foto Twitter
L’A.D. bianconero Giuseppe Marotta | Foto Twitter

Per la Juventus è un’ottima notizia perché, oltre ad averlo fatto sul campo, i bianconeri non solo ora sono leader in Italia ma sono riusciti a riprendersi definitivamente anche a livello economico dal crac di calciopoli tracciando la strada del futuro alla quale prima possibile si auspica possano ambire altri club italiani. La gestione Andrea Agnelli è stata superlativa e naturalmente oltre che alle sue scelte strategiche hanno contribuito in maniera determinante anche  le mosse di Giuseppe Marotta, plusvalenze e risultati sportivi sono stati indotti dalle sue capacità manageriali.

Per chi non lo ricordasse la Juventus è passata da un bilancio negativo mostruoso nel 2010/11 di 95 milioni al quasi dimezzamento del rosso (-49 milioni) del 2011/12, poi al -16 milioni del 2012/13 risalendo ai -7 milioni del 2013/14 fino al bilancio positivo della scorsa stagione (+3 milioni). Insomma una crescita continua dovuta certamente agli introiti derivanti dall’UEFA per la partecipazione costante alla Champions League ma anche all’aumento dei ricavi derivanti da stadio di proprietà e museo ma anche all’espansione commerciale. A differenza di per esempio Milan e Inter la Juventus non aveva mai curato più di tanto l’aspetto legato al merchandising e al mercato estero di esso, oggi invece la strategia aziendale prescinde anche da esso facendogli registrare un netto contributo.

Basti pensare che nell’ultima stagione l’approdo in finale di Coppa dei Campioni ha prodotto ricavi per 100 milioni di euro tra botteghino e diritti tv dell’UEFA, inoltre a questi vanno aggiunti gli introiti derivanti dalle plusvalenze (20 milioni) e cessioni, per esempio Berardi ceduto interamente al Sassuolo ha portato una plusvalenza di 6,6 milioni.

Un risultato incredibile e si stima che il prossimo anno gli utili cresceranno ancora fino a sfiorare i 350 milioni e si potrà registrare un’ulteriore plusvalenza derivante dall’area della Continassa, la classifica Deloitte posiziona i bianconeri al nono posto scavalcando tanto per intenderci il Liverpool e insidiando ora l’Arsenal. Club fino a solo 36 mesi fa che parevano irraggiungibili economicamente parlando.

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