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Kunisawa e Kato: a Tavagnacco splende il Sol Levante

Nel nord est italiano, in Friuli e più precisamente a Tavagnacco, da qualche mese è iniziato a splendere il Sol Levante. 

La storica società di calcio femminile, che ha nella propria bacheca due Coppa Italia, che gioca ininterrottamente in Serie A dal 2001 e che ha anche partecipato alla Champions League, nello scorso mercato estivo ha tesserato due calciatrici giapponesi: Shino Kunisawa e Mizuho Kato. 

Kunisawa, classe 1991, nata a Kōchi (nell’omonima prefettura situata nel sud del Giappone) è un centrocampista centrale (ma anche adattabile nel ruolo di difensore centrale) che ha disputato le ultime stagioni nel Nagano Parceiro e che ha in passato anche delle convocazioni nella nazionale maggiore.

Kato, classe 1992, nata a Kariya (città della prefettura di Aichi a circa 40 km da Nagoya) è invece un esterno che può ricoprire in egual maniera sia un ruolo difensivo, sia un ruolo offensivo. Nelle ultime tre stagioni ha giocato nel Colonia, squadra dalla quale è stata scelta dal Tavagnacco.

Andiamo ora a conoscer meglio Shino Kunisawa e Mizuho Kato, 10 domande per capire meglio perché hanno scelto di giocare calcio, se hanno idoli,quali sono le loro ambizioni e le loro sensazioni relativamente a questa nuova avventura al Tavagnacco. 

Shino Kunisawa | © Foto Mauro Vicario

Come ti sei avvicinata al calcio? Perché hai deciso di praticare questo sport?

Kunisawa: Avevo 12 anni quando ho iniziato a giocare a calcio. La mamma di una mia amica mi ha chiesto se volevo provare perché aveva sua figlia che giocava. Sono andata ad un allenamento il giorno dopo e da allora mi sono appassionata al calcio.

Kato: Quando avevo 10 anni ho iniziato a giocare a calcio poiché mio padre è un allenatore e anche mia madre praticava il calcio. Anche mio fratello e mia sorella giocavano a calcio, insomma la mia è una famiglia di calciatori. Ho anche giocato a basket. Ma quando avevo 15 anni, mi sono detta “Voglio diventare una calciatrice”.

Hai un idolo, un calciatore o una calciatrice a cui ti ispiri?

Kunisawa: Dato che la mia squadra del cuore è il Real Madrid, mi piace Sergio Ramos. Come centrocampista centrale mi piace Busquets.

Kato: Non ho un idolo personale.

Se potessi scegliere un calciatore giapponese (anche del passato) con cui vorresti giocare, chi sceglieresti?

Kunisawa: Direi Hidetoshi Nakata che ha giocato in Italia (Perugia, Roma, Parma, Fiorentina, Bologna). Si è ritirato molti anni fa ma è ancora il mio calciatore giapponese preferito.

Kato: Avrei voluto giocare con Homare Sawa. È una leggenda del calcio femminile. Avrei voluto imparare molto da lei su com’è essere una calciatrice professionista.

Il Giappone ora è l’unica squadra femminile che ha vinto tutti i tornei della FIFA (Senior, U20 e U17). In che modo il calcio femminile è diventato così popolare in Giappone?

Kunisawa: Non credo che il calcio femminile sia popolare in Giappone. Rispetto agli Stati Uniti (sono andata al college a New York), il calcio femminile è ancora meno considerato. È un dato di fatto che il calcio femminile sia diventato più popolare in Giappone dopo la vittoria nella Coppa del Mondo 2011.

Kato: Nel 2011 il Giappone è diventato campione del mondo femminile. Il loro successo ha colpito molte persone in tutto il Giappone. Quindi il calcio femminile è diventato più popolare nel mio paese.

Hai avuto l’opportunità di seguire i Mondiali del 2019 in Francia? Se sì, c’è un giocatore e una squadra che ti hanno colpito? Cosa ne pensi del torneo disputato dalla Nadeshiko?

Kunisawa: No, non ho visto molte loro partite.

Mizuho Kato | © Foto Mauro Vicario

Hai notato differenze nel modo di vivere il calcio tra Giappone e Italia?

Kunisawa: È difficile da spiegare ma la differenza più grande nel giocare a calcio nei due paesi è sul piano tecnico vs fisico. In Italia, le giocatrici sono alte, forti, veloci e non hanno paura nei contrasti, per questo penso che ci siano molti falli in Serie A. In Giappone le giocatrici sono piccole e non prestanti fisicamente, quindi non amano i contrasti, per questo muovono la palla più velocemente, giudicano ogni situazione (mentalmente) con più velocità.

Kato: In Giappone dobbiamo andare a lavorare tutti i giorni prima dell’allenamento. È difficile diventare un professionista. Quasi tutte le giocatrici vanno al lavoro. In Italia posso concentrarmi sul calcio come professionista, il che è un’ottima situazione per me. Al momento, molte straniere che giocano nelle proprie nazionali di tutto il mondo stanno giocando in serie A. Penso che il calcio femminile in Italia stia diventando migliore, più forte, più popolare.

Di recente sei arrivata a Tavagnacco, raccontaci la tua prima esperienza con questo nuovo ambiente e con i tuoi nuovi tifosi.

Kunisawa: La mia vecchia squadra in Giappone aveva il maggior numero di spettatori in campionato, oltre 2000 presenze per ogni partita in casa. Nel 2017, la media delle presenze in casa era di 3600. Quindi venire qui e giocare una partita di fronte a solo 100 persone mi rende un po’ triste. Vorrei che più persone venissero ad assistere alle nostre partite e ci supportassero. Tuttavia, le persone sono simpatiche e gentili, la città è piccola e tranquilla, quindi mi piace qui.

Kato: Sono contenta di giocare nel Tavagnacco. E’ una piccola città, le persone sono molto gentili e simpatiche. Quando cammino per strada dicono sempre “Forza Tavagnacco!” con una faccia sorridente. Ricevo sempre molta energia.

Parliamo di eventi recenti, come giudichi la stagione del Tavagnacco al momento? Quali sono gli obiettivi di squadra e quali sono i tuoi obiettivi personali?

Kunisawa: Stiamo vivendo una stagione difficile. Abbiamo molte nuove giocatrici, tra cui me, e siamo la squadra più giovane della Serie A, tuttavia, vittoria o sconfitta, la prossima partita arriverà presto. Di recente abbiamo perso contro la Juventus 1-5, ma abbiamo ancora 11 partite da disputare. Lavoreremo sodo o anche di più in ogni allenamento, resteremo unite come una squadra e non ci arrenderemo mai.

Kato: In questa stagione ci troviamo in una situazione molto difficile. All’inizio della stagione, a dire il vero, non eravamo una buona squadra ma penso che siamo cambiate. Ora combattiamo tutte insieme e giochiamo per la nostra squadra. Abbiamo molte possibilità di ottenere 3 punti in ogni partita. Voglio lavorare più diligentemente per il Tavagnacco. (Difensivamente) Voglio sempre vincere i duelli. (Offensivamente) Se ho una possibilità, voglio sempre spingermi aggressivamente in avanti e voglio provare a segnare un gol. Gioco sempre per vincere con il Tavagnacco.

C’è uno stadio al mondo in cui ti piacerebbe giocare?

Kunisawa: San Siro.

Kato: Nessuno in particolare. Sono molto interessata a giocare a calcio in altri paesi. Ho giocato in Germania per 3 anni. Sento che anche Italia e Germania sono diverse, sebbene entrambe siano in Europa, ad esempio il calcio, il modo di vivere e ovviamente anche le lingue. È molto interessante per me.

Prima di salutarti e ringraziarti, vogliamo chiederti perché, secondo te, i nostri lettori dovrebbero seguire ed essere interessati al calcio femminile.

Kunisawa: Alcune persone possono pensare che il calcio sia uno sport maschile, ma usiamo le stesse regole, le stesse dimensioni del campo e della palla. Siamo più piccole e più lente degli uomini e non possiamo calciare la palla da un lato all’altro del campo, ma abbiamo giocatrici che sono molto tecniche come i maschi e possiamo portare la palla da un lato all’altro usando passaggi brevi.

Potrebbe essere diverso il modo di giocare a calcio tra donne e uomini, ma è anche vero che ogni squadra ha una filosofia di gioco diversa, no? Non importa donne o uomini. Giochiamo a calcio. Se non hai mai visto il calcio femminile, vieni a guardaci, o anche in TV segui la partita della tua nazionale. Ti piacerà! In caso contrario, così è.

Kato: Voglio aumentare la popolarità del calcio femminile a Tavagnacco. Giochiamo a calcio intensamente e non ci arrendiamo mai. Spero che molte persone vengano a vedere la nostra partita allo stadio. Abbiamo bisogno del vostro supporto!

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