E’ uscito l’8 Maggio 2009 il nuovo album di inediti di Marina Rei dal titolo “Musa“. L’album,come abbiamo già detto qualche giorno fa, è stato interamente scritto e prodotto dalla cantante. “Musa” è un album interamente al femminile, racconta di donne forti che hanno avuto un percorso preciso davanti a sè, donne rivoluzionarie, donne fuori dagli schemi nel lavoro, nella famiglia e nella società. Al contrario le figure maschili sono rappresentate ironicamente:gli uomini vestono le loro maschere da forti per nascondere il loro lato più fragile, che poi è il lato migliore che hanno. Track by Track Musa: Nella traccia che apre e dà il titolo all’album stesso, strofa e inciso si contrappongono, mostrando due visioni complementari della figura ispiratrice. Nell’inciso prevale la componente melodica in cui viene descritta la cantatrice divina i cui cori rasserenano gli dei e infondono loro il dono della dolcezza che li rende benvoluti dagli uomini e dai sudditi. La Musa femminile viene rappresentata in tutte le sue accezioni: inquieta, “fonte di perdizione“, coraggiosa. Ci sarebbe Ancora Gloria: Il brano presenta come tema centrale le incomprensioni e il dolore che ne derivano non affrontando scontri che aiuterebbero a chiarirsi. Il riferimento è rivolto alle incomprensioni familiari in cui la madre gioca un ruolo centrale nei rapporti che vedono contrapposti padri e figli. Sorrido: Racconta di un incontro casuale fra due ex innamorati e quindi di un passato che ritorna facendo rivivere le emozioni fisiche ed emotive alimentando la speranza di una seconda possibilità . E’ il brano più romantico dell’intero album. Donna che parla in fretta: Il brano è tratto dal poema di Ann Waldman che meglio di altri descrive la figura femminile contemporanea, le mille sfaccettature di una donna. Donna che parla in fretta è una canzone sui generis che inizia come una poesia per poi sviluppare un ritornello vero e proprio. Il mare verticale: Questo è un brano di Paolo Benvegnù che Marina Rei ha deciso di ricantare per la bellezza in sè del brano. Il pezzo esalta ancor di più le vocalità di Marina Rei. La tua Sposa: Spesso un punto di arrivo per le donne è rappresentato dal matrimonio anche se poi le le attese vengono vanificate dalla rottura dell’unione. Pur nella rabbia iniziale per il fallimento, il brano chiude con un’altra “possibilità per ritornare a sorridere“. Buona vita a te: Questo brano è stato composto in pochi minuti, subito prima di entrare in studio. Il brano ironizza su un modo di dire che appunto è “Buona vita”. Rispetto agli altri brani l’arrangiamento è diverso, è più folk. Il rovescio della cura: In questo brano si evidenzia l’ironia di Marina Rei nel descrivere l’approccio che alcuni uomini hanno verso il sesso, della loro sicurezza rispetto al proprio ruolo nei confronti della donna. Due mondi lontani: E’ uno dei pezzi più drammatici: due persone che si amano ma che rimangono profondamente estranee l’una all’altra (“ci siamo fatti male mantenendo le distanze“), mascherandosi per non ferirsi. Un volo senza fine: Anche questo è un brano scritto in pochissimo tempo e descrive una situazione immaginaria in cui, una volta scoperto che la vita che stiamo vivendo non è fatta per noi, non ci rimane altro che incamminarci verso l’ignoto in un “volo senza fine e senza destinazione“. Regina reginella: Il brano è in realtà una filastrocca per bambini che piano piano si trasforma in un pezzo rock man mano che si inseriscono le percussioni.