Arriva direttamente da Liam Gallagher, dopo le sue dichiarazioni a Radio DeeJay, la conferma che suo fratello Noel Gallagher non sarà più negli Oasis. Per fare ciò il più piccolo dei frateli Gallagher ha scelto le pagine dell’edizione italiana di Vanity Fair.
Vanity Fair torna ad intervistare Liam Gallagher ad un anno dalla precedente intervista dove, incontrando gli Oasis a Londra, aveva ascoltato i due fratelli Gallagher separatamente. Alla domanda cosa pensassero uno dell’altro Noel aveva definito Liam un idiota, frase al quale il fratello rispose con un secco no comment. Già da tempo i rapporti tra i duei erano rovinati e più volte in passato i litigi erano andati oltre le righe. Poi a dieci mesi da quell’intervista, dopo aver girato il mondo in tour, il 28 agosto 2009 l’annuncio ufficiale della loro rottura, il tutto in seguito ad un violento litigio con chitarre spaccate in testa.
Nel numero di Vanity Fair in edicola dal 25 Novembre 2009 Liam Gallagher racconta la sua versione dei fatti, vi anticipiamo una parte del’intervista.
V.F.: Si parla di un’accesa lite durante la quale lei avrebbe rotto una chitarra sulla testa di Noel. C’è stato del sangue?
L.G.: Nulla di tutto ciò, ma sa che le dico? Magari. Purtroppo è stata solo una discussione banale tra noi.V.F.: Potrebbe essere più preciso? (Si alza dalla sedia, si mette a mimare la scena).
L.G.: Allora, eravamo in camerino, prima del concerto. Io ho detto: “Vorrei fare così…”, lui ha detto: “È una cazzata, faremo quest’altra cosa”, poi io: “Ne ne ne”, e lui: “Ne ne ne”. All’improvviso lui ha preso la mia chitarra, quella che mi ha regalato mia moglie a cui tenevo tantissimo, e l’ha distrutta per terra. Al che io ho preso la sua chitarra, che in realtà è una chitarra degli Oasis, quindi la pago anche io, e l’ho distrutta a mia volta. Lui ha detto: “Okay, me ne vado” (Si risiede).V.F.: Insomma, due bambini.
L.G.: Due fottuti bambini.V.F.: Vi siete mai più visti?
L.G.: Mai.V.F.: Nemmeno una telefonata?
L.G.: Nemmeno quella.V.F.: Nemmeno dopo il messaggio che Noel ha scritto sul sito del gruppo, in cui spiega che «il livello di violenta intimidazione verbale verso me, la mia famiglia e i miei amici è diventato intollerabile?
L.G.: Sì, ha scritto che se ne andava per le continue in-ti-mi-da-zio-ni verso la sua famiglia: questa è la cosa che mi fa più incazzare. Ma si rende conto? Io non insulto le donne e i bambini. Che senso ha? Non è davvero il mio stile, se lo avessi fatto mi sotterrerei».V.F.: Noel in quel messaggio si è anche lamentato della “mancanza di sostegno da parte del management e degli altri membri del gruppo”.
L.G.: Perché allora, prima di andarsene, ha invitato tutti a una festa a casa sua? Se davvero pensi che hai intorno dei nemici, perché dovresti invitarli da te?.V.F.: Quindi qual è, secondo lei, il vero motivo che ha spinto suo fratello ad abbandonare il gruppo?
L.G.: La mia teoria è che lui ha voluto drammatizzare la situazione, è stato solo un pretesto. Era stanco, aveva voglia di fare un disco solista, e ha colto l’occasione per andarsene. Il resto sono stronzate.V.F.: Aveva il sentore che sarebbe successo?
L.G.: Certo. Un po’ perché Noel diceva in giro che non aveva più bisogno degli altri, un po’ perché certi giorni lo vedevo davvero triste, depresso.V.F.: Non è la prima volta che qualcuno di voi abbandona un tour. Perché dovremmo credere che si tratti di una rottura definitiva?
L.G.: Stavolta è finita davvero, proprio perché non c’è un litigio vero, un problema da risolvere. Andremo avanti senza di lui, il gruppo cambierà nome perché non sarebbe più la stessa cosa senza Noel, ma tutti gli altri stanno con me.V.F.: Alcuni fan hanno preso le parti di Noel, dicendo che in realtà è lei che è distratto dalla musica, e si dedica sempre più alla Pretty Green, la linea di moda uomo che ha creato.
L.G.: Stronzate. Sono sempre stato attento ai vestiti, amo lo stile anni ’60: disegnare una mia linea è stata una conseguenza naturale. Non faccio lo stilista, non organizzo sfilate, non ho negozi in tutto il mondo. Ma io sono un musicista. Pretty Green non ha nulla a che vedere con il gruppo. Crediamo molto nelle nostre canzoni, gli ultimi due dischi sono bellissimi. Stiamo scrivendo cose nuove, e a gennaio torniamo in studio. Dobbiamo anche pensare al nostro nuovo nome.V.F.: Che cosa vi unisce, e che cosa vi divide?
L.G.: Ci divide tutto, e niente ci unisce.V.F.: Se lo avesse qui davanti, ora, che cosa gli direbbe?
L.G.: Una sola parola: bugiardo.V.F.: L’anno scorso diceva che spesso eravate in contrasto, ma, in fondo, lo amava. Adesso?
L.G.: Okay, se vuole che dica che gli voglio bene, lo dico. È mio fratello, potrei morire per lui. Però, ora, è meglio che stia alla larga.
Sembra quindi chiuso il capitolo Oasis, ma nuove strade si aprono. Cosa accadrà ora?