Amici italiani, purtroppo ieri non sono riuscito a vedere il festival. Spero mi possiate perdonare.
Non posso quindi riassumere la serata dal mio punto di vista, e soprattutto da quello della mia fidanzata, così come ho fatto nelle prime due serate. Vi voglio però dire una cosa.
Amici italiani, martedì mi avete regalato emozioni. Martedì avete buttato fuori Pupo, Emanuele Filiberto e il tenore Cacalicani. Prevedibile, anzi giusto, anzi benedetto da dio o chi per lui.
Amici italiani, mercoledì mi avete regalato un’altra emozione. Avete buttato fuori Valerio Scanu. Valerio Scanu, in tutti i modi, in tutti i luoghi, in tutti i laghi. Meno prevedibile, meno scontato, ma mi avete fatto sperare in un paese migliore. Come novelli Obama, mi avete fatto pensare: “Yes, we can“. Forse questo paese è meno peggio di come mi aspettavo. Forse non tutto è da buttare, forse quei due biglietti sola andata che avevo acquistato per emigrare nella Nuovissima Zelanda me li rimborsano ancora . Valerio Scanu è fuori. Nonostante Amici, nonostante Maria De Filippi, nonostante tutto.
Giovedì purtroppo non ero davanti al televisore, moderno focolare domestico. Sapevo che Valerio Scanu grazie a un’azione della lobby sarda sarebbe stato ripescato da tutti i luoghi e da tutti i laghi. Io lo sapevo, perché sono un intellettuale ma soprattutto so come vanno le cose. Prima che passi la legge sulle intercettazioni ho intanto chiesto alla procura della Repubblica di Forlì di acquisire i tabulati degli sms inviati al televoto per dimostrare un insospettabile aumento degli sms inviati dalle provincie dell’Ogliastra verso il numero di Sanremo. Sapevamo che Valerio è immarcescibile e incorruttibile e soprattutto un amico di Maria. Non sarete i novelli Obama, amici italiani, però non ve ne voglio, davvero. Anche perché non sono stati gli amici italiani stavolta, bensì gli amici sardi (amici sardi, vi distinguo dagli italiani per il vostro bene, non per una strisciante forma di razzismo. Fidatevi, vi conviene. Unitevi alla Corsica e fate una repubblica indipendente, e state certi che il giorno dopo io vi chiedo la cittadinanza).
Amici italiani, io ieri sera non c’ero a casa. Ma ieri, come l’11 Settembre, sarà un giorno in cui tutti ricorderemo dove ci trovavamo quando tutto questo accadeva. Torno a casa attorno alle 24:30. Tolgo il cappotto, vado in bagno, bacio la mia fidanzata, mi siedo sul divano, attacco Facebook. E scopro. Scopro che, mentre io ero impegnato fuori casa, mi avete voltato le spalle. Avete fatto il gran rifiuto. Avete tradito la patria andando contro i Padri Costituenti. Va bene, non vi piace Nino D’angelo e con lui le tette di Maria Nazionale. Vi capisco. Va bene, non vi piace il Toto Cutugno ormai pallido fantasma del Toto che fu e lontano dai suoi fantastici “Insieme, unite unite Europe”. Vi capisco. Possono anche non piacervi i Sonohra (e qua vi capisco parecchio). Ma allora perché non avete lasciato il vostro telefono appoggiato sul tavolino? Perché non avete impegnato le vostre mani ad accarezzare il gatto, oppure vostra moglie o anche il vostro orsacchiotto Teddy? Come vi è venuto in mente di spendere soldi e tempo e facoltà intellettive per rimettere in gara il fantastico trio? Come vi è venuto in mente di dare una chance a quello che rischiava di essere il nostro futuro Monarca? Ma cosa direbbero di voi i vostri padri, che nel 1945 si recarono alle urne per spedire in Svizzera i Savoia?
Amici Italiani, adesso io attendo i tabulati dalla Procura della Repubblica di Forlì. Se dai tabulati risulta che la maggior parte degli sms arrivati per Pupo, Emanuele Filiberto e il tenore Cacalicani sono arrivati dalla Sardegna, allora vuol dire che il Regno di Sardegna non è mai morto e ci dobbiamo preparare a una diarchia Savoia/Scanu. Ma se non si trova una spiegazione logica entro domani, innanzitutto vedo se sono ancora disponibili quei due biglietti per la Nuovissima Zelanda che mi sono fatto rimborsare, altrimenti vado in un altro posto al più presto. Fosse anche la Corsica, dalla quale guiderò la rivoluzione verso questo popolo ingrato.
Ci vediamo domani per la terza ComiCronica.