Come ogni anno durante il Festival di Sanremo è caccia aperta al plagio nelle canzoni in gara. Quest’anno davvero ce n’è per ogni gusto. E se il primo plagio scovato è quello dello stacchetto iniziale dell’Orchestra del Festival (perchè poi cambiare il simpatico “Perchè Sanremo è Sanremo”), non c’è da stupirsi se gli artisti abbiano attinto molto ad altri brani più o meno famosi.
Se si ascolta con attenzione il brano “Mesi” dei Broken Heart College si può chiaramente notare una certa assomiglianza con il brano di Jesse Mc Cartney “Beautiful soul” e “T’appartengo” di Ambra. In molti trovano una certa somiglianza anche nel brano di Nina Zilli “L’uomo che amava le donne” e le musiche di “Back to Black” di Amy Winehouse, oltre a quelle di Giusy Ferreri, “Non ti scordar mai di me”.
Sembra che neanche Nino D’Angelo sia riuscito a stare lontano dal plagio e così ritroviamo una certa somiglianza anche tra “Jammo Ja” e una canzone popolare “La taranta garganica”.
Già in polemica con il pubblico dell’Ariston che non ha mai ben visto la loro partecipazione al Festival, anche Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici, in quanto a plagio, non sono esenti da colpe; la parte finale di “Italia amore mio” infatti ricorda molto “Somewhere over the rainbow”.
Ma secondo noi l’artista che vince la gara del plagio, perchè si è davvero superato, è senza ombra di dubbio Simone Cristicchi che, non sapendo da dove attingere l’ispirazione, ha pensato bene di “rubare” da Robin Hood, proprio così!
A seguire vi proponiamo l’ascolto di alcuni dei brani accusati di plagio, fateci sapere cosa ne pensate.
Simone Cristicchi
Broken Heart College
Stacchetto- Orchestra Sanremo