Un concerto all’Arena di Verona con biglietti venduti solamente ad 1 €, un successo assicurato per Adriano Celentano quello del suo “RockEconomy“, che ha ottenuto riscontri più che ottimi anche sul piccolo schermo, con 9.527.000 spettatori e il 29.82% di share solamente nella prima parte della serata.
Quando si tratta di Celentano, poi, la polemica è sempre dietro l’angolo, sia da parte sua che contro di lui. Atterrato su Mediaset per ben due sere di fila, lui che poco ama la rete berlusconiana, ha portato avanti un concerto che era anche un po’ predica, contraddistinto dalla solita lentezza, ormai marchio di fabbrica del cantante, che negli ultimi anni si è lasciato andare a critiche sempre più aspre nei confronti della politica, della società e del lavoro.
Eppure la sua formula funziona sempre, lo dimostrano gli spettatori che, numerosi, lo hanno seguito, anche se non tutti sono dello stesso parere. Tra mille pause, il Molleggiato si è destreggiato tra vari argomenti, chiamando in causa anche l’economista francese Jean Paul Fitoussi, per un dibattito da affrontare insieme a Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, sul palco è arrivato anche Gianni Morandi. Il pubblico, però, a tratti si rivela impaziente, per le troppe pause, i lunghi monologhi ed il dibattito stesso, sono tutti lì per la musica: tra i brani più noti, “Svalutation” ha caricato il pubblico, che ha intonato anche “Si è spento il sole” e “L’emozione non ha voce” e “Pregherò”.
Da una parte Celentano si chiede come può un operaio, al giorno d’oggi, arrivare a fine mese, e dall’altra regala i brani che il pubblico attende ansioso. Il successo si ripeterà anche stasera? Quel che è certo è che, piaccia o meno, il Molleggiato riesce sempre nel suo intento: far parlare di sé e far parlare degli argomenti che affronta. Ed il pubblico italiano in crisi, apprezza, ma solo fin quando non c’è da alzarsi dal divano per fare la rivoluzione.