“American Horror Story” è una serie tv antologica che vive di citazioni, il bello sta nel riuscire a scovarle tutte: da fatti di cronaca realmente accaduti a vecchie leggende passando per la cultura pop, dalla musica al cinema, quante ne avete notate nella quinta stagione?
“American Horror Story: Hotel” inizia con il mostrare l’Hotel Cortez e la moquette è davvero molto familiare, la stessa dell’Overlook Hotel di “Shining“, un chiaro omaggio a Stanley Kubrick e al suo film cult con protagonista Jack Nicholson. Ryan Murphy e Brad Falchuck amano così tanto il film che hanno inserito altre citazioni evidenti anche nella serie “Scream Queens“, la più palese riproduce proprio il labirinto dell’hotel e uno dei protagonisti finisce “surgelato” proprio come Jack Torrance. Ma torniamo ad AHS, ecco alcune delle citazioni di “Shining” più palesi, che faranno la gioia dei fan.
La camera 237
Pensate un po’, il proprietario dell’hotel in cui è stato girato Shining chiese a Stanley Kubrick di usare un numero non presente nell’albergo per la camera 237, perché pensava che gli ospiti avrebbero avuto una reazione negativa. La stanza dopo l’uscita del film è stata la più richiesta. E sappiamo tutti che nella fiction nascondeva qualcosa di molto molto brutto. In “Hotel” non è la 237 la camera misteriosa, ma la 64, l’ex ufficio dello psicopatico Mr. March (Evan Peters) ospita anche un demone stupratore e altre cose non proprio divertenti da incontrare, non vi sveliamo altro.
Il bar
Il bar è un posto importantissimo per agevolare la riflessione e il delirio, nel caso di “Shining” abbiamo Jack Torrance (Jack Nicholson) e i suoi dialoghi con il barista fantasma. In “Hotel” il bar ricorda ancora quello del film di Kubrick e al bancone c’è Elizabeth Taylor (Dennis O’Hare).
Il cadavere nella doccia
Tra gli orrori della camera 237 c’è una donna nella vasca che attira l’attenzione di Jack ma che si trasforma presto in un disgustoso corpo ormai in putrefazione. Tanto per fare un altro omaggio al film, in “Hotel” ci sono ben due cadaveri/zombie nella doccia che aspettano John Lowe (Wes Bentley).
Le gemelline nel corridoio
Le gemelline di “Shining” sono una vera e propria leggenda, inserire una citazione diretta in un film che è un continuo omaggio al film era indispensabile ed infatti non mancano bambini inquietanti – Holden in primis – che si aggirano per i corridoi e spaventano i malcapitati, ma non chiedono di giocare con loro… questo no.
Le inquadrature e la simmetria
La simmetria di “American Horror Story: Hotel” è un chiaro rimando a quella che vediamo anche in “Shining” ma non è la sola tecnica che omaggia Stanley Kubrick. Lo fanno le luci così come le riprese. Ricordate Danny che gira per i corridoi dell’Overlook Hotel con il suo triciclo? La telecamera rimane fissa sul protagonista, vicinissima a lui, lo segue per tutto il percorso fino a girare l’angolo e mostrare le due inquietanti gemelline che lo stanno aspettando. Succede la stessa identica cosa nei corridoi dell’hotel Cortez, quando i personaggi sono inquadrati da molto vicino e poi scorgono i bambini in fondo al corridoio. Non sarà mica un caso?