Ryan Murphy ha deciso di modificare la prossima puntata di “American Horror Story: Cult” per non mancare di rispetto alle vittime della sparatoria di Las Vegas.
Lo scorso episodio di “American Horror Story: Cult” è stato forse uno dei più violenti che si siano visti nell’intera serie e il prossimo non sarebbe stato da meno. La sceneggiatura prevedeva una sparatoria che Ryan Murphy ha deciso di tagliare dal montaggio. Il motivo è la sparatoria di Las Vegas, la più sanguinosa della storia degli Stati Uniti, avvenuta una settimana fa. Tutto è avvenuto a causa di una sola persona, Stephen Paddock, che aveva 64 e che secondo quanto riportano i media, si è tolto la vita prima che le forze dell’ordine riuscissero a catturarlo. Le indagini sono ancora in corso, poiché non è comprensibile come un uomo apparentemente normale potesse avere così tante armi nè come fosse riuscito a organizzare in modo così maniacale una strage che ha portato via la vita a 59 persone.
Dopo l’accaduto, Ryan Murphy ha deciso di non mostrare la scena della sparatoria prevista per la prossima puntata di “American Horror Story: Cult“. Al New Yorker Festival ha spiegato perché la puntata del 10 ottobre è stata modificata:
Credo di avere il diritto di mandarla in onda, ma credo anche nei diritti delle vittime. Credo che questa probabilmente non sia la settimana giusta per mostrare qualcosa di esplosivo e incendiario. Qualcuno che è coinvolto potrebbe vederlo, potrebbe innescare qualcosa, potrebbe sconvolgere qualcuno. La nostra decisione è stata quindi quella di modificare l’episodio, sapevamo già che era questa la cosa giusta da fare.
La serie di Ryan Murphy e Brad Falchuck quest’anno parla delle conseguenze delle elezioni americane del 2016. È inquietante il modo in cui realtà e finzione si mescolino, in “Cult” (che significa “setta”) l’America di Donald Trump è narrata nella versione più horror possibile ma i fatti vanno tutti a favore – seppure in maniera meno spettacolarizzata – dell’interpretazione di Murphy.