Le chiacchiere sulla morte di Amy Winehouse continuano a distanza di diversi giorni dalla sua morte, mentre tutti sono curiosi di scoprire quali saranno gli esiti dei test tossicologici. Ma l’attesa genera sempre più rumors e sembra che adesso sia venuto allo scoperto anche uno spacciatore, quello che le avrebbe venduto il mix letale. L’uomo ha rilasciato un’intervista al Daily Mirror, si chiama Tony Azzopardi ed ha 56 anni. Sembra che lui fosse lo spacciatore “di fiducia” di Amy e che in passato aveva venduto droga anche all’ex marito della cantante, Blake Fielder-Civil, che adesso si trova in carcere. Proprio Azzopardi ha raccontato di aver incontrato Amy Winehouse la notte prima che morisse, nel quartiere di West Hampstead, e che la cantante ha speso 1.200 sterline per acquistare crack ed eroina, lui l’avrebbe “aiutata”, ma adesso dovrà ascoltarlo la polizia. C’è ben poco da raccontare ai giornali su una vicenda simile, ma alla speculazione non si può mettere mai fine. Mentre già si parla di libri pronti a narrare le gesta di Amy Winehouse, si racconta anche che lei e Reg Traviss si fossero fidanzati in gran segreto. I due stavano insieme da due anni e mentre noi credevamo che la loro relazione fosse giunta al capolinea, forse Traviss aveva chiesto ad Amy di sposarlo e lei aveva accettato, con tanto di anello di diamanti. A lanciare questa nuova rivelazione, è The Sun, e la coppia sarebbe convolata a nozze nel 2012. Dal giorno della sua morte, i media non fanno che speculare sull’immagine di Amy Winehouse, che dall’orrida tossica ubriacona che barcollava sui palchi di mezzo mondo, si è prontamente trasformata in un angelo solo che implorava aiuto attraverso la sua musica, senza essere mai stata realmente ascoltata. E se è vero che la verità sta nel mezzo, allora Amy Winehouse non era una santa e forse non era una persona così spregevole, ma è tempo di smettere di mitizzare qualunque personaggio post mortem, tanto non servirà a cambiare le cose.