Tutto il contrario di quanto detto fino ad ora: Amy Winehouse non sarebbe morta per aver bevuto troppo, ma per aver smesso di bere, o almeno questo è quanto credono i genitori. Sembra che per Amy non ci fossero vie di mezzo e la sua scelta è stata drastica: smettere di bere tutto d’un colpo. Ma la cantante avrebbe dovuto ascoltare i medici, allarmati per le sue condizioni di salute, che le avevano già dato un avvertimento, se non avesse smesso di bere, sarebbe andata a finire molto male. Ma smettere di bere non sarebbe dovuto essere un gesto netto, bensì un processo graduale, soprattutto per il fisico minuto di Amy, deteriorato da anni di eccessi, non avrebbe retto un colpo così forte. E secondo i genitori della cantante scomparsa, è proprio quel che Amy ha fatto, rinunciare all’alcol tutto d’un colpo. Una crisi d’astinenza avrebbe causato la sua morte, ma è ancora tutto da vedere. Tra qualche settimana arriveranno i risultati dei test tossicologici e potremo scoprire se Amy è morta perché aveva deciso di dire addio per sempre alla bottiglia o perché era ritornata anche alle droghe pesanti. Intanto Microsoft ha commesso una gaffe non indifferente nel promuovere un brano della Winehouse ai fan scrivendo: “Ricordate Amy Winehouse scaricando l’eccezionale Back to Black da Zune”. L’attacco dei fan è stato immediato, a leggere il messaggio in effetti si penserebbe ad un puro atto di sciacallaggio e si potrebbe tranquillamente escludere l’intenzione contraria, anche se sono arrivate già le scuse:
Chiediamo scusa a tutti se il nostro precedente tweet su Amy Winehouse sembrava puramente commerciale. Niente di più falso, ve lo assicuriamo. Con la morte di Amy Winehouse il mondo ha perso un talento immenso. I nostri pensieri vanno alla famiglia e agli amici di Amy in questa triste circostanza.