Nel 2002 arrivavano sul grande schermo con “Nati stanchi” e da allora per Ficarra e Picone è stato sempre un successo, passando per “Il 7 e l’8” e “La matassa“. A due anni di distanza dall’uscita di quest’ultimo, il duo comico è tornato in sala con “Anche se è amore non si vede“, e questa volta i comici palermitani si cimentano nella loro prima prova alla regia, un passo inevitabile, una volta trascorso un periodo di tempo sul grande schermo.
Il ritorno in sala lontano da Palermo
Ovviamente in un film è difficile che tutto sia perfetto. Quando poi cambiano le formule, è impossibile non notare alcune differenze. Questa volta a fare da sfondo alle storie contorte dei due protagonisti non c’è più la splendida Palermo, Ficarra e Picone si sono trasferiti nella fredda, ma pur sempre bellissima, Torino. Un semplice cambio di location, stravolge l’intera atmosfera del film. Palermo sembrava essere l’ambiente ideale, dava quasi un senso di sicurezza allo spettatore stesso, mentre a Torino, sarà la mancanza di abitudine, ci si sente spaesati, ma la sua importanza nella narrazione non è da meno: quanti sono i siciliani emigrati al Nord? Tanti, perché nel film del torinese non v’è traccia, ma non c’è nemmeno più il personaggio palermitano doc, frutto di una tradizione siciliana che al cinema ormai si tramanda da anni.
La trama
Valentino (Valentino Picone) è fidanzato da otto anni con Gisella (Ambra Angiolini), ma la ama così tanto che la donna si sente soffocare e, ormai stanca di tutti i regali e le dimostrazioni d’amore, chiede al migliore amico di Valentino, Salvo (Salvatore Ficone), di aiutarla, perché lei non ha il coraggio di lasciarlo. Ricorda un po’ lo “Scarricamela!” di Aldo (sì, quello di Aldo, Giovanni e Giacomo) in “Chiedimi se sono felice”. Valentino e Salvo hanno due caratteri completamente diversi: il primo è un inguaribile romantico, l’altro aspira ad essere uno sciupafemmine, entrambi sono due autisti di pullman e portano in giro i turisti per la città. Nella vita di Salvo arriva la bella Natascha (Sascha Zacharias), ma ritorna anche l’amica Sonia (Diane Fleri) con un insopportabile fidanzato americano al seguito. I personaggi che ruotano attorno ai due protagonisti sono molti, per la maggior parte provenienti dalla scena comica (Zelig prevale su tutti) italiana, e sono pronti a fare da spalla al duo siciliano per i loro brillanti sketch.
Ficarra e Picone alla prima prova alla regia e gli attori
La prima volta dietro la macchina da presa non sembra essere un disastro completo (alla sceneggiatura troviamo il Francesco Bruni di “Scialla!”). Sebbene il film più riuscito del duo palermitano, secondo il mio parere, è “Il 7 e l’8“, sketch e battute rimangono a un buon livello ed in più Ficarra e Picone hanno il merito di non rubare la scena agli altri comprimari nè tantomeno a chi ha un ruolo fugace nella storia. Solitamente, quando i comici passano dal piccolo al grande schermo, la caratterizzazione dei loro personaggi porta inevitabilmente alla creazione di un film costruito interamente su di loro. In questo caso, invece, anche se in primo piano rimangono i nostri Salvo e Valentino, il ruolo degli altri non passa totalmente inosservato ed ha la sua utilità ai fini della storia. Spicca su tutti quello di Diane Fleri, promessa del cinema italo-francese, che nel trio di donne è sicuramente quella che sa destreggiarsi meglio. Delude, invece, una poco convincente Ambra Angiolini, nei panni di una fidanzata depressa che però, sfoggiando troppo malumore e depressione, finisce per sembrare solamente un’interprete svogliata. Un po’ meglio per Sascha Zacharias, che tuttavia non ha nemmeno la possibilità di lasciarsi andare a grandi performances.
Conclusioni
“Anche se è amore non si vede” porta un’altra brillante commedia italiana al cinema, fortunatamente ben distante dalla formula del cinepanettone, con un pizzico di riflessioni buttate qua e là. L’amicizia può trasformarsi in amore? Il quesito è stato esposto più volte in innumerevoli pellicole, in questo caso, però, aggiungeteci la comicità di un duo più che affiatato e collaudato, tra malintesi e intrecci tipici del loro genere. Non sarà il miglior film dell’anno, ma se volete farvi qualche risata, non avrete sbagliato a scegliere.
Voto:
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