Anna Karenina è uno dei romanzi più conosciuti di Lev Tolstoj, apparso per la prima volta – a puntate – sul periodico Ruskii Vestnik e successivamente stampato dallo stesso autore a causa di dissapori con la redazione. Considerato da molti come un capolavoro realista, è stato più volte adattato per il piccolo e grande schermo, sin dai primi anni del novecento.
Joe Wright, apprezzato regista di “Espiazione” e “Orgoglio e Pregiudizio”, si affida, per questa ennesima trasposizione, all’attrice feticcio Keira Knightley (Anna Karenina), Jude Law (Alexei Karenin), Matthew MacFayden (Stepan Arkad’ič Oblonskij), Kelly McDonald (Dolly), Aaron Johnson (Conte Vronsky) ed Emily Watson (Contessa Lydia). La pellicola sarà protagonista della Notte degli Oscar (4 nomination: fotografia, costumi, scenografia e colonna sonora) ed ha ricevuto una nomination agli ultimi Golden Globe per la colonna sonora realizzata da Dario Marianelli.
Trama
Anna Karenina, sposata con Karenin, un funzionario dello Zar, è una donna dalla incredibile bellezza e grazia, e simbolo femminile della florida e rispettabile aristocrazia di San Pietroburgo. Si recherà in treno fino a Mosca per aiutare il fratello fedifrago a riconquistare l’amata – ma tradita – moglie e condividerà il viaggio con la contessa Vronskj e il suo affascinante figlio Aleksej corteggiatore di Kitty, sorella di Dolly. Tra i due scoccherà immediatamente una scintilla e quella che sembra possa essere solo una semplice infatuazione e un infuocato gioco di sguardi, si trasforma, invece, in una drammatica, difficile ed ostacolata storia d’amore…
L’incipit creato da Wright (il regista si dimostra ancora una volta abilissimo nella messa in scena storica) è decisamente ben curato, come se il regista fosse attento ad ogni minimo particolare, dai costumi, alle espressioni degli attori, agli atteggiamenti, ai dialoghi. Eppure quella proposta non è una trasposizione fedele del romanzo originale ma appare più come un adattamento teatrale realizzato per il cinema, rinunciando alla complessità dello scritto per dare forza soprattutto alle immagini e al dramma dei personaggi.
L’“Anna Karenina” di Wright è uno straordinario affresco estetico e visivo, maniacalmente curato nel dettaglio, dalle aggraziate inquadrature in piano sequenza, abbellito da colori e suoni, e reso emozionante da una struggente colonna sonora. Eppure, non convince fino in fondo. Il romanzo di Tolstoj è stravolto e quella folle e agghiacciante girandola di emozioni e follia umana, che lo hanno reso immortale, non trova riscontro sul grande schermo.
La pellicola sembra soffocata e protetta da un guscio teatrale (con tanto di palcoscenico) senza via d’uscita, dalle emozioni ingabbiate, senza un reale possibilità di esplodere in tutta la sua drammaticità. Non convincono fino in fondo neanche gli interpreti, dalla Knightley che svolge forzatamente il suo compito, dimostrandosi probabilmente acerba per il ruolo, a un monocorde Aaron Johnson, mentre appare positiva la performance di Jude Law nel ruolo del marito umiliato e tradito.
Commenti finali
Wright tenta un coraggioso smarcamento dal testo originale non riuscendo però, a ricrearne le emozioni e la originale complessità. Rimane comunque apprezzabile la regia e l’impatto visivo che il film riesce ad imporre al pubblico.
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