Pedro Almodovar ha dichiarato che questa volta il suo lavoro sarà diverso da tutti quelli a cui siamo abituati, che sono 18, di cui l’ultimo “Gli abbracci spezzati“. Dopo vent’anni, il regista porta sul grande schermo Antonio Banderas, che ha ottenuto la sua fama proprio grazie ad Almodovar. L’attore è stato scoperto a Madrid quando ancora era in cerca di successo. Il sodalizio tra i due durò per nove anni, nel corso dei quali furono girati ben sette film. E poi arrivò Hollywood. Adesso arriva invece “La piel que habito” (La pelle che abito), che avrà delle sfumature un pò horror, a detta di Almodovar, che sostiene di aver sempre desiderato avvicinarsi al genere. Il film è liberamente ispirato a “Tarantula“, romanzo di Theirry Jonque che racconta una storia di vendetta da parte di un chirurgo plastico nei confronti dell’uomo che ha osato stuprare e sfigurare sua figlia. L’uomo non è di certo il classico eroe buono, il chirurgo sevizia la moglie, che tiene segregata in casa, vittima di giochi sessuali perversi. “La piel que habito” segna la “maturità” cinematografica di Almodovar, essendo infatti la diciottesima pellicola. Dopo ben nove riscritture della sceneggiatura, le riprese sono iniziate ormai da tempo ed oggi abbiamo modo di vedere la prima, inquietante immagine. I protagonisti sono Antonio Banderas e l’attrice Elena Anaya, in questo caso calva e con una maschera che le copre il volto. A primo impatto è evidente che si tratta di un film completamente diverso dai precedenti, ma riuscirà a colpire il pubblico? Vista la storia, pare proprio di sì, ma lo scopriremo definitivamente il 18 novembre 2011, quando “La piel que habito” sarà nelle nostre sale.