L’incubo continua per Jafar Panahi, uno dei più importanti registi persiani, che negli ultimi anni ha avuto diversi problemi con la giustizia iraniana. Panahi era stato già arrestato nel 2009, per aver partecipato alla commemorazione di Neda Agha Soltan, simbolo della lotta del popolo iraniano contro il regime e della protesta per le elezioni di giugno. Nel marzo successivo, il regista è stato arrestato nuovamente mentre erano in corso le riprese di un suo film a Teheran. Jafar Panahi Il mondo del cinema si era mobilitato per chiedere la sua scarcerazione, nessuno potrà dimenticare le lacrime di Juliette Binoche al Festival del Cinema di Cannes, ma appelli e proteste non sono serviti a nulla: Jafar Panahi trascorrerà i prossimi sei anni in carcere. Quel che è peggio, però, è che è stata completamente messa a tacere la sua arte: per venti anni non potrà nè scrivere nè dirigere film. Per lui c’è anche il divieto di non lasciare il Paese. Una notizia davvero sconvolgente, e non pensando solamente a Panahi, ma a tutte le altre vittime del regime che subiranno la sua stessa condanna, se non peggiore.
