La giovane attrice canadese Sarah Polley, coprotagonista insieme ad Adrien Brody nel nuovo horror fantascientifico “Splice” firmato da Vincenzo Natali, non è molto nota al grande pubblico, eppure inizia a recitare fin da piccola in numerose pellicole tra cui ricordiamo “Le avventure del barone di Münchausen” di Terry Gilliam. Negli anni novanta appare in diversi film d’autore, come “Il dolce domani” di Atom Egoyan dove interpreta il tragico ruolo di una bambina rimasta sulla sedia a rotelle a causa del deragliamento di un autobus scolastico. Il film ottiene il Grand Prix Speciale della Giuria al 50° Festival di Cannes. In seguito si fa notare nel fantascientifico “eXistenZ” per la regia di David Cronenberg (che ottiene l’Orso d’argento al Festival di Berlino), nella commedia “Go – Una notte da dimenticare” di Doug Liman e nel thriller “Il mistero dell’acqua” di Kathryn Bigelow con Sean Penn. Finalmente nel 2003 arriva il vero primo ruolo da protagonista nel dramma “La mia vita senza me” di Isabel Coixet, dove è Ann, una giovane donna con un marito e due figlie che scopre improvvisamente di essere malata di cancro. Senza rivelare la sua malattia a nessuno cercherà di pianificare gli ultimi mesi rimasti per dare un senso a un’esistenza che le è sempre sembrata piatta e banale. L’anno successivo è nell’horror “L’alba dei morti viventi” diretto da Zack Snyder, remake del famoso “Zombi” di George Romero. Viene poi richiamata dalla regista spagnola Isabel Coixet per il ruolo della protagonista ne “La vita segreta delle parole”, che si aggiudica il Premio Goya per il miglior film. Il film racconta la struggente storia d’amore tra un’infermiera sorda e un uomo ustionato su gran parte di viso e corpo. Entrambi si apriranno l’uno con l’altra facendo emergere i rispettivi drammi sepolti. Negli ultimi anni ricordiamo anche il suo ruolo in “Non bussare alla mia porta” di Wim Wenders. Ora Sarah Polley torna a recitare in patria con il canadese Vincenzo Natali in “Splice”. Interpreta Elsa Kast, un brillante scienziato che insieme al suo collega (Adrien Brody) scopre di poter manipolare il DNA umano. I due danno vita a Dren, una chimera che si rivelerà estremamente pericolosa. Dren è interpretata dalla francese Delphine Chanéac, che si è dovuta sottoporre a una vera e propria metamorfosi (aiutata anche dalla Computer Grafica) per trasformarsi in un essere dal DNA per metà umano e per metà animale. Sembrerebbe che per dare la giusta impronta al suo ruolo abbia ascoltato per mesi le canzoni dei Cure e la musica classica. Conosciuta principalmente in Francia Delphine Chanéac è un’artista eclettica: modella, attrice, cantante e scrittrice. “Splice” le darà forse la possibilità di farsi notare dal più ampio pubblico mondiale. Attendiamo in ansia la performance di queste due giovani (oltretutto coetanee) e affascinanti attrici!