L’attore statunitense Adrien Brody ha attualmente 37 anni e già più di trenta pellicole alle spalle. Nonostante sia apparso in pellicole firmate da autori di fama mondiale come “New York Stories” di Francis Ford Coppola, “Piccolo grande Aaron” di Steven Soderbergh, “La sottile linea rossa” di Terrence Malick, “S.O.S. Summer of Sam – Panico a New York” di Spike Lee, “Liberty Heights” di Barry Levinson e “Bread and Roses” di Ken Loach, il giovane Adrien Brody ha raggiunto popolarità, successo e riconoscimento di critica e pubblico solo nel 2002 grazie a “Il pianista” (“The Pianist”) di Roman Polanski. Il film racconta la storia vera di W?adys?aw Szpilman, un pianista ebreo che riesce a sopravvivere all’occupazione tedesca della Polonia grazie soprattutto alla passione per la sua musica e al suo talento riconosciuto anche dai nemici. Sullo sfondo dell’invasione polacca delle truppe di Hitler, dell’occupazione di Varsavia, della creazione del ghetto e della deportazione nei campi, Il pianista è un vero e proprio one man show dove Adrien Brody, con la sua struggente magrezza, i lineamenti marcati del volto, l’espressività così intensa (in effetti nel film il suo protagonista parla davvero poco e lascia che sia il suo corpo a parlare per lui), è protagonista assoluto. La performance gli vale l’Oscar come miglior attore a soli 29 anni e lo consacra definitivamente nell’impero dello star system hollywoodiano. Nonostante Adrien Brody non sia dotato di una bellezza oggettiva e stereotipata, Hollywood inizia a convocarlo probabilmente per via della sua originalità scenica (data forse dalle origini genealogiche complesse: ungherese per parte di madre e turco ed ebraico per parte di padre) e naturalmente del suo, ormai indiscusso, talento recitativo. Dopo gli inquietanti thriller di “The Village” (M. Night Shyamalan) e “The Jacket” (John Maybury), Adrien Brody è chiamato da Peter Jackson per il ruolo di uno dei protagonisti maschili nel suo kolossale remake dello storico “King Kong”, con Naomi Watts e Jack Black, che si rivela un ottimo successo di pubblico. Nel 2008 Adrien Brody approda in Italia per girare “Giallo” con la regia dell’autore più amato nel genere horror, Dario Argento. Dopo mille traversie, il film uscirà direttamente per il mercato dell’home video il prossimo ottobre. Recentemente Adrien Brody è comparso sul grande schermo con “Predators”, horror fantascientifico per la regia di Nimrod Antal, che si configura come una sorta di prequel dell’intera saga dei predatori alieni avviata negli anni ottanta da John McTiernan. Nel film, Brody è il mercenario Royce, rapito dagli alieni e condotto nel loro pianeta per poterne studiare le tecniche di combattimento e sopravvivenza in un gioco al massacro. Tra i suoi compagni di sventura troviamo tra gli altri Topher Grace, Alice Braga, Laurence Fishburne e Danny Trejo. Anche questa volta però Adrien Brody si rivela protagonista indiscusso, sia per il temperamento (da vero leader) che per la fisicità (per l’occasione, infatti, l’attore ha sfoderato una massa di muscoli che gli è costata lunghi mesi di palestra e sacrifici). Il prossimo 13 agosto uscirà nelle nostre sale “Splice”, pellicola fantascientifica diretta dall’italo-canadese Vincenzo Natali, dove Adrien Brody è protagonista insieme a Sarah Polley. I due interpretano una coppia di scienziati che si spingono troppo oltre l’umana conoscenza, violando ogni etica medica e dando vita a una creatura che si rivelerà un terribile incubo. Adrien Brody è attualmente sul set della commedia romantica “Midnight In Paris”, diretta dal cineasta newyorkese Woody Allen, dimostrando ancora una volta la propria versatilità che lo rende credibile nei generi più diversi (dall’horror, al dramma alla commedia) e confermandosi un attore di grande talento.