David Beckham non tramonta mai. Nonostante l’inglese non sia più un ragazzino ma un uomo ormai maturo di 37 anni, moltissime squadre europee e non avevano messo gli occhi su di lui. Dopo essersi svincolato e aver lasciato i Los Angeles Galaxy, lo Spice Boy si è rituffato a 360 gradi nel calcio europeo, nettamente più visibile e in primo piano rispetto a quello statunitense. Nei giorni scorsi Beckham si era allenato con l’Arsenal di Wenger, tecnico che, come tutti, pensava di poter contare su Becks per il proseguo della stagione. Invece no. Colpo di scena e fermi tutti. David Beckham si è accordato con il Paris Saint-Germain di Carlo Ancelotti, tecnico con il quale l’inglese ebbe già a che fare nei suoi trascorsi milanisti. Nella giornata di oggi, oltre che la firma e le ultime formalità utili al trasferimento, è attesa la presentazione ufficiale preparata dal Psg più o meno intorno alle 17, l’ora del tè. Analizziamo comunque nel dettaglio la carriera di uno dei più grandi calciatori inglesi e proviamo a prevedere la sua utilità nella squadra degli sceicchi.
CAMPIONE FRA TANTI? – Il Paris Saint Germain è diventato in breve tempo uno dei club più prestigiosi del mondo. Possiamo essere d’accordo o meno con la politica che ha permesso alla squadra di diventare quello che è, ma una cosa è certa: se ci sono i soldi, si può far tutto. Il Psg non ha puntato sul vivaio o suoi propri giovani: ha preferito prelevare agli altri a son di milioni i pezzi più pregiati. Sia chiaro, non c’è niente di male nel fare questo, solo che bisogna sottolineare in quali circostanze David Beckham si è trasferito a Parigi. Con l’arrivo di Ibrahimovic, Thiago Silva, Pastore, Menez e tantissimi altri, le stelle all’ombra della Torre Eiffel non si contano più: a queste si aggiungerà presto lo Spice Boys. La domanda più sensata da porsi è la seguente: quanto spazio troverà Beckham nello squadrone di Carlo Ancelotti? A prima vista, poco o nulla. C’è però da dire che Carletto stravede per l’inglese e potrebbe creare una nuova soluzione dove poterlo inserire. Fra Verratti, Motta, Lucas e Pastore è difficile scegliere chi sacrificare per far inserire Beckham. L’ex Galaxy potrebbe comunque ricoprire più di un ruolo: possibile il suo utilizzo come playmaker alla Pirlo in mezzo al campo, o, più difficilmente, come ala vista la sua abilità nell’offrire dei cross al bacio per gli attaccanti. Quando si ha poi uno come Ibra in squadra, la goduria è doppia. L’unico problema nel vedere Becks sull’ala è dettato dalla carta d’identità: 37 primavere possono limitare il rendimento dell’inglese? Anche in passato si pensava che l’età potesse influire ma abbiamo avuto la prova che non è stato così.
NUMERI – I numeri di David Beckham sono di tutto rispetto così come le divise dei club che ha indossato: Manchester United, Real Madrid e Milan i principali oltre all’ultima esperienza coi Galaxy. Per la nazionale inglese è un vero e proprio mito grazie alle sue 115 presenze condite da 17 reti. L’importanza di Beckham in una squadra è duplice: da un lato l’abilità nel gioco del calcio, dall’altra l’esperienza di un uomo di mondo e di grandi virtù, utile come esempio per i ragazzi più giovani. Verratti, per esempio, potrà crescere a contatto con uno dei giocatori tecnicamente più forti d’Europa.