Forse persuaso che il buon esito di Once -vincitore di un Oscar per la miglior canzone, un Independent Spirit Award per il miglior film straniero e un National Board of Review Awards– lo avesse consacrato al sempiterno successo, John Carney ha smesso di preoccuparsi della qualità del prodotto.
Begin Again, titolo generico dall’originale Can a song save your life? sarà distruibito dalla Lucky Red nelle sale italiane il prossimo 16 ottobre.
Il film, cronaca di una storia già vista, si lancia fin da subito e senza pudore, nel più classico dei cliché: una sera una ragazza triste che sogna di fare la cantautrice, dopo un’esibizione –oggettivamente penosa- in un pub della grande mela incontra un ragazzo che resta affascinato, non si sa come, dalle doti canore della giovane.
Superata un’iniziale ostilità si crea magicamente un’alchimia che sprona i due a voler fare musica insieme.
Lei: Greta (Keira Knightley), giovane frizzante musicista da poco piantata in asso da Dave (Adame Levine) compagno di musica e vita che ha preferito concentrarsi sulla sua più fortunata carriera.
Lui: Dan Mulligan (Mark Raffalo), produttore discografico licenziato dalla compagnia da lui stesso fondata, un matrimonio fallito e un glorioso futuro di padre dietro le spalle.
Da qui in avanti un’inarrestabile climax di stereotipi, particolarmente familiare a chi è già incappato in quei film che paiono essere stati creati per dare a tutti la speranza che si può sempre fare di meglio.
Greta riuscirà in un batter d’occhio a raddrizzare la vita di Dan, passando agilmente dal ruolo di confidente con lui a quello di migliore amica della figlia.
Un peso troppo grosso, forse, per poter essere retto dall’esile Keira Knightley.
Non è una storia d’amore –o meglio, non convenzionale- ma è più di una storia d’amicizia uomo-donna..
Begin Again, è a metà strada fra la commedia, la tragedia, il sentimentale e il musical, sebbene non manchi neppure una certa vena di fantascienza (sociale).
Dal film si ricava infatti l’impressione che non ci sia nulla di così semplice come sfondare nell’industria musicale: sono sufficienti un buon cuore, passione, talento, ed è fatta.
Senza grosse difficoltà, ma potendo contare su una fervida creatività, Greta e Dan fan fronte alla mancanza dei soldi necessari per registrare in uno studio professionale, utilizzando invece la strada, coi suoi rumori e la sua vita.
La reale conoscenza di Carney dell’industria musicale gli ha consentito almeno di realizzare una piccante parodia di questo piccolo grande mondo: da Cee Lo Green, simpatico artista hip-hop che accompagna ogni sua battuta con una serenata rap, ad Adam Levine, frontman dei Maroon five, impeccabile nei panni –che indossa anche fuori dal set- di un cantautore narcisista divenuto idolo delle masse per pura casualità.
Tre tipi umani improbabili accomunati solo dalla disperazione e dalla voglia di cominciare di nuovo.
Il film scorre lento, allietato solo da una colonna sonora generosa nei confronti di coloro che, come chi scrive, sono stati ingenuamente catturati dalla recitazione della Knightley, mai così solare e naturale.