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“Benvenuti al Nord”: la recensione

Benvenuti al Nord“: un sequel “al contrario”.

A due anni dal grande successo di “Benvenuti al Sud“, remake tutto italiano e di grande successo (oltre 32 milioni di euro di incasso) di quella sorpresa che è stato il francese “Bienvenue chez les Ch’tis” di Dany Boon, ecco arrivare nei nostri cinema “Benvenuti al Nord“, questa volta su una sceneggiatura originale. Location invertite ma stesso regista, Luca Miniero, cast pressocchè invariato – con qualche gustosa aggiunta – una trama che ricalca l’originale, per un divertimento popolare ma non sciocco, adatto ad un pubblico di spettatori che ammette e sa ridere dei propri difetti e dei propri pregiudizi.

Alessandro Siani e Claudio Bisio © Marina Alessi

Dopo il Sud e la sua travolgente vitalità, tocca ora all’operoso Nord svelarsi tra peccatucci e insospettabili virtù. Questa volta, infatti, è l’indolente Mattia (Alessandro Siani) in crisi con la moglie Maria (Valentina Lodovini), che lo accusa di essere un immaturo e un irresposabile, a doversi trasferire a Milano, incastrato dall’ingenuità dei suoi amici che volevano aiutarlo e invece promuovono il suo trasferimento. Ad attenderlo c’è Alberto (Claudio Bisio), alle prese con la moglie Silvia (Angela Finocchiaro): ora che è finalmente riuscita a trasferirsi a Milano la detesta a causa delle polveri sottili e dell’ozono troposferico e accusa il marito di trascurarla per il troppo lavoro.
L’impatto del napoletano con il Nord e con la vita dell’amico sarà catastrofico al punto che i due, abbandonati dalle mogli, si troveranno a misurarsi con le differenze etniche dei loro caratteri. Così Mattia imparerà il senso di responsabilità da Alberto, mentre Alberto ritroverà la leggerezza grazie a Mattia. L’arrivo degli altri napoletani e della mamma di Mattia metterà tuttavia nuovamente a repentaglio la loro amicizia.

Responsabilità e leggerezza

Non è certo la trama il punto di forza di questo film, che ricalca il plot del precedente film non cercando l’originalità a tutti i costi ma facendo leva ancora di più sul macchiettismo dei caratteri e la forza dei pregiudizi. La prima parte è sicuramente la più riuscita, con il giovane Mattia che arriva a Milano con tanto di giubbino antinebbia e si scontra con i milanesi e la loro cucina (esilarante la prima cena a casa di Alberto ai danni del pesciolino rosso).

Il film prosegue ancora meglio quando l’indolente Mattia si trova catapultato nel mondo del lavoro efficiente degli uffici postali di Milano e si scontra con un esilarante Paolo Rossi, un  dirigente che è un “Marchionne nel corpo di Brunetta” con il mito dell’efficienza giapponese ed in testa il il progetto sperimentale “E.R.P.E.S”, sigla che sta per “Efficienza, Rapidità, Puntualità, Energia e Sorriso”. Mattia, abituato ai ritmi lenti del sud e a prendersela comoda sul lavoro si ritrova in un vortice frenetico che mette a dura prova la sua proverbiale pigrizia.

Il film prosegue così – un po’ commedia venata di romanticismo, un po’ leggera critica sociale mischiata ad un pizzico di demenzialità – fino al finale consolatorio e conciliante: c’è chi è maturato, chi ha imparato ad assumersi le proprie responsabilità e chi ha imparato a lasciarsi alle spalle pregiudizi e sospetti. Ma soprattutto i protagonisti hanno imparato che Nord e Sud possono convivere ed aiutarsi a vicenda. Proprio come succede ai due protagonisti; l’uno, il pigro napoletano, impara ad impegnarsi; l’altro, il milanese tutto lavoro e responsabilità, impara la leggerezza del vivere.

Non tutto fila per il verso giusto: il film è un filino troppo lungo e nel finale si sfiora più volte la farsa, ma sono pochi i film italiani – e le commedie soprattutto – che si mantengono in equilibrio tra divertimento non banale ed intelligenza. “Benvenuti al Nord” ci riesce.

Come nel primo capitolo, il vero punto di forza di “Benvenuti al Nord” è il cast, in primis un terzetto di ottimi attori: Claudio Bisio, Alessandro Siani e Angela Finocchiaro (nel doppio ruolo della moglie e della suocera di Bisio) sono affiatati e regalano duetti molto divertenti. Sempre bellissima Valentina Lodovini, esilarante la new entry Paolo Rossi; scoppiettanti Nando Paone, Giacomo Rizzo e Nunzia Schiano.

Segnaliamo inoltre che il dittico “Benvenuti a…” non si ferma al cinema. E’ da poco uscito per Rizzoli anche il libro di Luca Miniero, “Napoli-Milano da casello a casello“, il cui l’autore si diverte a smontare pregiudizi, luoghi comuni e antichi dilemmi di un Paese in cui Nord e Sud si vorrebbero in lotta tra loro. Insomma, le risate continuano, e, per ritornare al film, questo è il nostro voto:

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