Ormai è il tormentone di questi giorni, una di quelle notizie che è rimbalzata di bocca in bocca, di giornale in giornale, di TV in TV: Silvio Berlusconi si è dimesso e sono cominciate le consultazioni da parte del Presidente della Repubblica.
E il mondo della musica ha colto subito al volo l’occasione, soprattutto per mano dei comici di tutte le razze e di tutte le estrazioni socio-politiche, per raccontare sulle dimissioni di Berlusconi… ma ovviamente a modo loro.
Partiamo dai celebri comici del Trio Medusa, in onda su Radio Deejay, che tempo fa hanno invitato i loro ascoltatori a darsi da fare per inventare una sigla per il loro programma e che si sono ritrovati questo “gioiellino” da parte di tale David, trasmettendolo giovedì scorso.
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Dopo questo prologo, è doveroso citare il blog satirico Sora Cesira che da tempo segue le peripezie del Governo facendo cover di canzoni più o meno famosi con ironia e piglio divertente: la loro ultima fatica, “Berlushka bye bye”, riprende addirittura un grandissimo pezzo come “Babooshka” di Kate Bush per dare l’estremo saluto al Governo Berlusconi… ovviamente alla sua maniera.
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Saltiamo di palo in frasca e scomodiamo il comico Maurizio Crozza che durante la sua trasmissione “Italialand Nuove Attrazioni” su La7 ha rifatto lo storico successo di Frank Sinatra “My Way” cantandolo truccato da Berlusconi che parla della sua vita politica.
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Passiamo a Tony Troja, cantante siciliano che da tempo prende di mira i Palazzi del Potere e il Governo attuale, ed ascoltiamo la sua ultima creazione, “Sto in un paese disastrato”, che sfrutta la base di “Sono un ragazzo fortunato” di Jovanotti per colpire Berlusconi.
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Chiudiamo questa piccola parentesi musical-politica con una canzone di un paio di anni fa del Maestro Franco Battiato e del filosofo Manlio Sgalambro, “Inneres Auge”. Chiudiamo con questa canzone per un motivo molto semplice: la bravura e la cultura di Battiato fanno sì che sembra sia stata scritta oggi.
“che cosa possono le leggi
dove regna soltanto il denaro?
la giustizia non è altro che una pubblica merce…
di cosa vivrebbero
ciarlatani e truffatori
se non avessero moneta sonante da gettare come ami fra la gente. ”
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