Contenuti Esclusivi:

Francesco Totti e Ilary Blasi si dicono addio

Sembrava che la stampa non aspettasse altro che la...

Stranger Things 4 – Vol. 2: la recensione degli ultimi due episodi

L’1 luglio Netflix ha rilasciato gli ultimi due episodi...

Juve, sia meno popolare e più popolana

A pochi giorni dall'inizio ufficiale del mercato, per la...

Beth Hart e Joe Bonamassa: “See Saw”. La recensione

Straordinario come due personalità della musica nate quasi alla fine degli anni 70 riescano a dare alla musica tipica degli anni 50 e degli anni 60 una nuova luce e un nuovo ritmo, quasi se quella musica l’avessero vissuta all’epoca, e poi l’avessero trasformata a distanza di 50 anni. Beth Hart e Joe Bonamassa hanno cominciato a collaborare con l’album “Don’t Explain” nel 2011, e hanno continuato a mettere insieme una graffiante potenza vocale e l’inconfondibile ricchezza melodica del talentuoso chitarrista per dare alla luce “See Saw“. Il titolo ci suggerisce già verso quali lidi andremo a finire con l’ascolto dell’album, e come da copione il soul, il blues e il rock vengono messi insieme per far rivivere successi dei generi appena nominati, i quali rimarranno eternamente immortali. Nomi come Etta James, Billie Holiday e Aretha Franklin sono inclusi nell’album uscito poco tempo fa, che rende giustizia nel migliore dei modi a dei grandi pilastri della musica di tutti i tempi.

Nato come una sfumatura dell’R&B, il soul viene reinterpretato nell’aggressiva chiave blues rock, che a dirla tutta non può essere interpretato nel migliore dei modi che da Beth Hart, cantautrice statunitense dall’inconfondibile timbro vocale. Il tutto viene condito da una buona dose di fiati, i quali avvolgono i virtuosismi da chitarra di Joe, nato con la musica classica e cresciuto con un animo blues. Titoli come ” Them There Eyes” e “Can’t Let Go” sono reinterpretati nella piena caratteristica del rock and roll alla Elvis, arricchiti dall’aggressività del graffio vocale di Beth, la quale riesce a dare sfogo a tutta la sua carica black in brani come “Nutbush City Limits” e la tendente al blues “Miss Lady“. Romantica, intima e segreta la ballata “Sunday Kind Of Love” di Etta James, e misteriosa e sensuale in “Strange Fruit” di Nina Simone, reinterpretate in maniera più morbida e tranquilla, quasi inimmaginabile per lo stile della Hart e la ritmica di Bonamassa.

Beth Hart & Joe Bonamassa - See Saw - Artwork
Beth Hart & Joe Bonamassa – See Saw – Artwork

Close To My Fire” e “I Love You More Than You’ll Ever Know” rendono giustizia anche alla sapienza musicale di Joe Bonamassa, più volte definito l’erede di grandi chitarristi, tra i quali spunta il nome di Eric Clapton. Imperdonabile sarebbe stato dimenticare un brano come “See Saw” della regina del soul Aretha Franklin, al quale, evidentemente, è dedicato tutto questo grande lavoro musicale, grazie al quale Kevin Shirley, vedendoci lungo, e mettendoci il suo zampino, con la sua produzione ha potuto regalarci una collaborazione così preziosa e così talentuosa che prima non ci era mai capitato di ascoltare. Due forze della natura che allo stesso tempo sembrano andare contro natura, e che in un modo o nell’altro sono pronte a rompere qualsiasi barriera, interpretando la potenza black con la raffinatezza musicale di un repertorio melodico d’altri tempi, a dimostrazione del fatto che la buona musica è destinata a rimanere in eterno nella memoria artistica di tutti noi, a prescindere dal periodo storico a cui fa riferimento.

 

IL NOSTRO PARERE IN BREVE

Due forze della natura che allo stesso tempo sembrano andare contro natura, e che in un modo o nell'altro sono pronte a rompere qualsiasi barriera, interpretando la potenza black con la raffinatezza musicale di un repertorio melodico d'altri tempi

PANORAMICA RECENSIONE

Voto Melodicamente

Latest

Francesco Totti e Ilary Blasi si dicono addio

Sembrava che la stampa non aspettasse altro che la...

Stranger Things 4 – Vol. 2: la recensione degli ultimi due episodi

L’1 luglio Netflix ha rilasciato gli ultimi due episodi...

Juve, sia meno popolare e più popolana

A pochi giorni dall'inizio ufficiale del mercato, per la...

Casablanca e Giusy Ferreri insieme per “Siamo in America”

I Casablanca lanciano il loro quarto singolo, presente nell’album...

Newsletter

spot_img

Don't miss

Francesco Totti e Ilary Blasi si dicono addio

Sembrava che la stampa non aspettasse altro che la...

Stranger Things 4 – Vol. 2: la recensione degli ultimi due episodi

L’1 luglio Netflix ha rilasciato gli ultimi due episodi...

Juve, sia meno popolare e più popolana

A pochi giorni dall'inizio ufficiale del mercato, per la...

Casablanca e Giusy Ferreri insieme per “Siamo in America”

I Casablanca lanciano il loro quarto singolo, presente nell’album...

Justin Bieber, tour sospeso a causa dei problemi di salute

Justin Bieber ha parlato apertamente ai suoi fan, raccontando...
Carmen Pierri
Carmen Pierri
Lo studio del pianoforte avvicina il suo cuore alla musica in tenera età facendole sviluppare presto una passione per tutta la musica esistente. Appassionata di musica strumentale è una biologa prestata alla critica musicale. Amante dell'indierock, la sua unica certezza i Radiohead. La musica, l'evoluzione e i numeri la sue passioni.
spot_imgspot_img

Francesco Totti e Ilary Blasi si dicono addio

Sembrava che la stampa non aspettasse altro che la notizia più "ghiotta" dell'estate, ossia il divorzio di Ilary Blasi e Francesco Totti. Le voci...

Stranger Things 4 – Vol. 2: la recensione degli ultimi due episodi

L’1 luglio Netflix ha rilasciato gli ultimi due episodi della quarta stagione di “Stranger Things” (qui trovi la recensione dei primi otto). È già...

Juve, sia meno popolare e più popolana

A pochi giorni dall'inizio ufficiale del mercato, per la Juve, si accostano tanti nomi ma manca quello del suo 12mo uomo in campo. E' ormai...
Due forze della natura che allo stesso tempo sembrano andare contro natura, e che in un modo o nell'altro sono pronte a rompere qualsiasi barriera, interpretando la potenza black con la raffinatezza musicale di un repertorio melodico d'altri tempiBeth Hart e Joe Bonamassa: "See Saw". La recensione