Straordinario come due personalità della musica nate quasi alla fine degli anni 70 riescano a dare alla musica tipica degli anni 50 e degli anni 60 una nuova luce e un nuovo ritmo, quasi se quella musica l’avessero vissuta all’epoca, e poi l’avessero trasformata a distanza di 50 anni. Beth Hart e Joe Bonamassa hanno cominciato a collaborare con l’album “Don’t Explain” nel 2011, e hanno continuato a mettere insieme una graffiante potenza vocale e l’inconfondibile ricchezza melodica del talentuoso chitarrista per dare alla luce “See Saw“. Il titolo ci suggerisce già verso quali lidi andremo a finire con l’ascolto dell’album, e come da copione il soul, il blues e il rock vengono messi insieme per far rivivere successi dei generi appena nominati, i quali rimarranno eternamente immortali. Nomi come Etta James, Billie Holiday e Aretha Franklin sono inclusi nell’album uscito poco tempo fa, che rende giustizia nel migliore dei modi a dei grandi pilastri della musica di tutti i tempi.
Nato come una sfumatura dell’R&B, il soul viene reinterpretato nell’aggressiva chiave blues rock, che a dirla tutta non può essere interpretato nel migliore dei modi che da Beth Hart, cantautrice statunitense dall’inconfondibile timbro vocale. Il tutto viene condito da una buona dose di fiati, i quali avvolgono i virtuosismi da chitarra di Joe, nato con la musica classica e cresciuto con un animo blues. Titoli come ” Them There Eyes” e “Can’t Let Go” sono reinterpretati nella piena caratteristica del rock and roll alla Elvis, arricchiti dall’aggressività del graffio vocale di Beth, la quale riesce a dare sfogo a tutta la sua carica black in brani come “Nutbush City Limits” e la tendente al blues “Miss Lady“. Romantica, intima e segreta la ballata “Sunday Kind Of Love” di Etta James, e misteriosa e sensuale in “Strange Fruit” di Nina Simone, reinterpretate in maniera più morbida e tranquilla, quasi inimmaginabile per lo stile della Hart e la ritmica di Bonamassa.
“Close To My Fire” e “I Love You More Than You’ll Ever Know” rendono giustizia anche alla sapienza musicale di Joe Bonamassa, più volte definito l’erede di grandi chitarristi, tra i quali spunta il nome di Eric Clapton. Imperdonabile sarebbe stato dimenticare un brano come “See Saw” della regina del soul Aretha Franklin, al quale, evidentemente, è dedicato tutto questo grande lavoro musicale, grazie al quale Kevin Shirley, vedendoci lungo, e mettendoci il suo zampino, con la sua produzione ha potuto regalarci una collaborazione così preziosa e così talentuosa che prima non ci era mai capitato di ascoltare. Due forze della natura che allo stesso tempo sembrano andare contro natura, e che in un modo o nell’altro sono pronte a rompere qualsiasi barriera, interpretando la potenza black con la raffinatezza musicale di un repertorio melodico d’altri tempi, a dimostrazione del fatto che la buona musica è destinata a rimanere in eterno nella memoria artistica di tutti noi, a prescindere dal periodo storico a cui fa riferimento.