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Bjork: “Bastards”. La recensione

I brani remixati sono spesso sottovalutati e non ricevono mai le dovute attenzioni, talvolta sono anche considerati peggio dei falsi d’autore. Una camera arredata viene remixata se, dapprima spogliata di tutti gli elementi, lasciando intatta la struttura madre, successivamente viene riarredata in maniera diversa a seconda delle situazioni e degli stati d’animo. Un brano remixato non è necessariamente una melodia rivisitata in chiave dance, come veniva concepita fino a 10 anni fa, né è semplicemente un brano riadattato o riarrangiato per il dancefloor; il remix è la reinterpretazione e la lettura di un brano in una chiave diversa: la struttura primaria del brano viene spogliata da tutti i fronzoli e subisce un cambiamento proprio come succede alla camera di cui sopra. L’essenza del brano viene rivestita di una musicalità differente. Sperimentare è la parola giusta quando si parla di remix e riarrangiamenti, ed è giusto puntualizzare che a volte sperimentare vuol dire procedere per tentativi. Le melodie complesse procedono per tentativi, con un passo per volta e, componendosi pian piano, andando avanti di unità in unità, non fanno altro che procedere, appunto per tentativi, assemblandosi e dando vita a nuove strutture melodiche. Anche gli accordi procedono per tentativi: non vengono concepiti come armonici, ma ritrovano la giusta combinazione soltanto dopo tanti tentativi di assemblaggio.

Bjork – Bastards

La scienza è andata avanti per ipotesi, tentativi e applicazioni: gli atomi, le molecole, le strutture complesse sono diventate oggi materia perché frutto di un processo continuo di tentativi. Sembra proprio che ci sia riuscita, donandoci lo spettacolo più bello in assoluto: la vita. Doverosa l’introduzione quasi poetica e l’abuso della parola “tentativo” per dirvi che la mamma della sperimentazione musicale Bjork, dopo aver messo d’accordo scienza e musica con Biophilia, ha ben pensato di sviscerare il suo ultimo lavoro e affidarlo nelle mani dei più talentuosi musicisti del momento per “vedere di nascosto l’effetto che fa“. L’effetto che fa è sicuramente tra i più “astonishment” del panorama musicale attuale, soprattutto se si pensa che la tipa in questione non va d’accordo con lo studio accademico della musica. L’intera produzione musicale di Bjork gira tutta intorno alla sua straordinaria voce, con la quale ha saputo tanto sperimentare rendendola il suo esclusivo strumento musicale. Sperimentazione elettronica in questo caso per l’islandese che ancora una volta ha meravigliato tutti regalandoci un lavoro davvero unico nel suo genere. “

Bastards” è il prodotto di un semplice gioco musicale, di un riassemblaggio e di una sperimentazione sapiente. Il musicista diventa scienziato, e servendosi di poche note e semplici elementi musicali riesce a far venire fuori un’infinità di colori, proprio come succede con i numeri, le formule, la fisica e la chimica. La musica è matematica, le melodie giocano con i tempi regolari e irregolari, gli abbellimenti come digressioni arricchiscono il discorso musicale trasformando un semplice testo in una meravigliosa variazione con calcoli matematici. La nuova esperienza musicale di Biophilia ci ha fatto conoscere un altro lato sintetico della personalità di Bjork che ha voluto in questa occasione reinventare il modo di diffondere la sua filosofia musicale. Sull’onda alternativa arriva così un album dedicato completamente ai remix del precedente “Biophilia”, “Bastards”, ad opera degli esponenti più famosi della scena elettronica attuale. La musica elettronica nel senso più intimo del termine ha bisogno di pochi elementi per sfociare nella miriade di generi musicali nei quali viene catalogata e così con il solo uso di distorsioni, di drum machine, di sintetizzatori e di strumenti così lontani ma così moderni come lo Shamisen e la Celesta,  si possono varcare i confini della drum’n’bass, dell’acid house e addirittura dell’industrial, passando per la noise e la rilassante variazione downtempo.
Dunque vi sareste mai aspettati tutto questo arricchimento partendo da semplicissime basi? Uno slogan recitava Industrial Music for Industrial People, e dunque seguendo la scia del cambiamento sembra proprio che la musica ci costringa ad abituarci a tutta questa novità perché in realtà essa cambia solo conformandosi ai nostri cambiamenti. Lontanissimi ormai dalla cultura delle musicassette, Biophilia ci ha trasportati verso un album interattivo con il download di una semplice app, e Bastardsinvece ci abitua ad un tipo di interattività uditiva.

Bjork – Bastards – Artwork

“Crystalline” e “Thunderblot” di Omar Souleymann si trasformano in ballate stile Bollywood e assumono le sfumature musicali del mondo arabo nei motivi più moderni. Capovolgendo totalmente quello che è lo spirito dei brani, Omar contribuisce all’album con un carattere più terreno e concreto, trasformando questi inni alla Terra in un vero e proprio tributo all’oriente, da tempo immemore considerato la culla della civiltà. “Virus” subisce una metamorfosi, dai carillon di Aphex Twin ai graffi metallici dei Crystal Castles il passo è breve. Si scorge nel brano una timida occhiata alla trance, trattata in maniera solenne con un motivetto importante. Dunque l’inquietante carillon rimane un suono lontano, ma nonostante questo è sempre presente, dando l’idea di retrotrascrizione dei virus. Da inquetante cupa e fredda parentesi, la “Sacrifice” di Biophilia prende una piega moderna lasciandosi influenzare addirittura da momenti dubstep, sapientemente rimaneggiata dalla formazione Hip Hop/Punk sperimentale dei Death Grips, Intervalli noise si alternano alla voce straordinaria di Bjork più che mai in evidenza in questo brano. La “Mutual Core” dei These New Puritans ha ben poco a che vedere con l’originale: introdotta da cori di litanie e sfumata fino alla fine quasi con l’introduzione della down tempo, la band riesce a trasformare il brano in un momento enigmatico dell’album, eliminando anche le sfumature puramente elettroniche dell’originale affidando la melodia ad intermezzi con i tasti bianchi  e neri. Il remix 16 bit di “Hollow “suona un po’ come una svolta verso la martial industrial diventando una marcia inquietante dalla personalità quasi drum and bass che si sviluppa al di là dei cori e della calma del canto di Bjork.

Bjork – Bastards

Matthew Herbert lascia andare per un attimo lo spirito tranquillo di Dottor Rockit trasformando “Mutual Core” in un brano introdotto da momenti elettronici dal carattere 80’s ingannandoci e trasformandosi verso la fine in un vero e proprio tripudio hard techno. Le mani di Matthew firmano anche un piccolo intermezzo ripreso da “Sacrifice”, dalla durata molto breve. L’arte sonora di Alva Nodo è evidente in “Dark Matter”, che per l’occasione viene rimodellata arricchendosi di qualche elemento musicale lasciando intatto l’animo sintetico e minimal del brano, che rappresenta un momento inquietante nella musica sia di Bastards che di Biophilia. La darkstep di Current Value reinventa la pazienza di “Solstice”, trasformandola in un momento musicale dalla nervosa calma apparente. La seconda parte del brano porta tutto il carattere della drum and bass diventata violentemente dubstep, proveniente dai più moderni ambienti underground.Il bubble remix firmato The Slips ci ricorda un po’ gli effimeri The Postal Service per la delicatezza con la quale l’elettronica viene concepita. A chiudere questo capolavoro sperimentale è Matthew Herbert con “Crystalline”. La rimasterizzazione complessiva è ad opera del Grammy Awards Mandy Parnell il quale ha saputo operare una selezione tra tutti i remix già pubblicati in precedenza. L’animo di fondo di Bastards è sicuramente industrial ed è come se fosse stato un lavoro di sdradicazione made by Nine Inch Nails in collaborazione con gli Einstürzende Neubauten. Non è una semplice arte del rumore, ma un lavoro davvero minuzioso e accurato, dove il musicista per un attimo trasformatosi patologo, semplifica ai minimi termini la complessità musicale di Bjork operando una vera e propria autopsia, riordinando e reinventando la forma originale delle cose. Un prodotto di musica abrasiva quello di Bastards, che esplora i lati più lugubri e nascosti, ribaltando la logica del senso alla base dei calcoli matematici, delle frazioni e dei tempi musicali.

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Carmen Pierri
Lo studio del pianoforte avvicina il suo cuore alla musica in tenera età facendole sviluppare presto una passione per tutta la musica esistente. Appassionata di musica strumentale è una biologa prestata alla critica musicale. Amante dell'indierock, la sua unica certezza i Radiohead. La musica, l'evoluzione e i numeri la sue passioni.
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