Una Bologna completamente invasa dal popolo dell’indie rock, profondamente amante della musica UK. Questa, in una frase, la prima giornata dell’iDay Festival, tenutosi ieri, 3 settembre nell’Arena Parco Nord di Bologna.
I nomi in scaletta dovevano essere otto, alla fine, sono stati sette, dopo l’annuncio della cancellazione di tutto il tour dei The Vaccines. Inizialmente, l’Indipendente concerti ha dovuto subire le lamentele, più che comprensibili, di tutti i fan che attendevano di sentire la musica di Justin Young e soci o che almeno speravano in un nome sostitutivo. Nessuna band a sostituzione dei The Vaccines ma davvero tanto indie rock UK che ha visto l’esibizione assolutamente pazzesca dei Kasabian ma, andiamo per ordine.
Quest’anno, la prima giornata dell’iDay è stata dedicata al rock made in England, infatti, tutte le band apparse sul palco provenivano dalla terra della union jack, con una piccola eccezione d’apertura. La giornata, stranamente soleggiata, ha visto aprire la kermesse dai Heike Has The Giggles, nome di difficile pronuncia per un trio tutto italiano, i membri infatti sono originari di una città in provincia di Ravenna. Il pubblico presente, ancora davvero in quantità raccolta, ha accolto molto bene la formazione che, a piccoli passi si sta facendo sempre più strada nel territorio italiano. La collinetta dell’iDay era ancora totalmente vuota ma, per il gruppo d’apertura di un festival così importante, è solo un dato secondario.
Seconda esibizione affidata ai Morning Parade, quintetto dell’Essex che, non ha davvero convinto il pubblico presente. Una musica ancora in cerca di sé stessa ed, in particolar modo, forse lontana dai ritmi dei due gruppi cult della serata. Discorso diverso, invece, per i The Wombats; nati nel 2003 hanno già all’attivo quattro dischi che, hanno cercato di proporre con le canzoni maggiormente conosciute proprio sul palco bolognese. Pubblico ancora quantitativamente deludente ma, ormai, come successe anche per il Flippaut Alternative Reload, la gente ha sempre più la tendenza ad arrivare solo a serata inoltrata per gustarsi le esibizioni finali.
Il terzultimo gruppo, i White Lies, band proveniente da Ealing, ha convinto grazie anche al ricordo della loro profonda amicizia con i Muse. Fra il pubblico, non è stato raro sentire commenti di nostalgia proprio per la formazione di Bellamy e soci che, a breve dovrebbe iniziare a registrare il nuovo, super atteso disco. Ritornando a Harry Mc Veigh e gli altri componenti dei White Lies, il voto è sicuramente più che sufficiente. Inutile negare che il popolo dell’iDay non era palesemente lì per vedere i White Lies ma, la band ha saputo catalizzare l’attenzione, strappando la promessa di rivederli presto, magari in un live unicamente loro.
Ed ecco il momento di parlare delle due band cult della serata: Kasabian e Arctic Monkeys. L’ordine delle due formazioni, però, è davvero stato travolto dall’esibizione dei Kasabian, perennemente tacciati come seconda miglior band indie attuale britannica, dietro proprio ai “cugini” delle scimmie artiche.
Serge Pizzorno e soci, ieri, hanno ribaltato le aspettative, confezionando uno show che sfiora la perfezione e il voto di dieci pieno. Una carica surreale condita da un pubblico completamente in estasi. I commenti post concerto sono stati, quasi interamente, dedicati proprio alla formazione britannica che presto uscirà con il nuovo lavoro, “Velociraptor”, di cui vi abbiamo già ampiamente parlato. La carica di Pizzorno e del cantante Tom Meighan è sembrata impressionante. Di seguito ecco la scaletta della loro esibizione:
- Clubfoot
- Where Did All The Love
- Days Are Forgotten
- Shoot The Runner
- Velociraptor
- I.D.
- Thick As Theves
- Take AIM
- Underdog
- Empire
- FastfusePulp Fiction
- Vlad
- Lsf
- Switch Blade Smile
- Fire
Chiusura della serata affidata agli Arctic Monkeys che, non hanno davvero bisogno di presentazione. Pubblico ormai collassante e soprattutto numericamente rilevante per la formazione di Alex Turner e soci. Uno show che è apparso, però, forse troppo composto. Una perfezione aspirata ma, forse, non riuscita. Un commento sicuramente positivo per una band che ha fatto sold out nel nostro paese solo l’anno scorso ma, sembra che “Suck It And See” non stia convincendo. L’ultimo album delle scimmie artiche, infatti, ha lasciato più di qualche fan con l’amaro in bocca e la speranza di sentire qualcosa di migliore.
Ecco la scaletta degli Arctic Monkeys proposta durante l’iDay:
- Library Pictures
- Brianstorm
- This house is a circus
- Still take you home
- Don’t sit down
- Pretty visitors
- Thunderstorms
- Teddy Picker
- Crying Lightening
- Brick by brick
- Sha La La
- View Form The Afertnoon
- Dancefloor
- All My Own Stunts
- If you were there … beware
- Do me a favour
- Sun Goes Down
- Suck It & See
- Flourescent Adolescent
- 505
Una giornata degna del prezzo del biglietto, con l’amaro in bocca per l’assenza dei The Vaccines spazzato via da due ottime esibizioni finali. Si sta parlando di un livello musicale davvero alto ma, a quanto pare lo scambio ai vertici della classifica “best band UK” è in atto: in questo momento i Kasabian sembrano avere una marcia in più rispetto agli Arctic Monkeys e, da voci di corridoio si scopre anche che la band di Pizzorno non ha in simpatia Alex Turner e soci; la dedica verso gli Arctic Monkeys è stata palesemente ironica e, giocata molto sul sempre interessante “non detto”.