Sappiamo ormai dai felici giorni del Festival di Cannes che il Ministro dei Beni culturali Sandro Bondi ha deciso di schierarsi contro il cinema italiano. Anzichè promuovere le iniziative, Bondi sembra più intenzionato che mai a creare un clima di tensione ed oppressione. Senza essersi presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, conclusasi da una settimana, e dopo aver inviato al suo posto il sottosegretario Francesco Giro, il Ministro ha deciso di esprimersi sull’evento appena terminato. Deludente, ai suoi occhi, la scelta del presidente di giuria. Per chi non lo sapesse, è stato Quentin Tarantino, uno dei registi più acclamati ed apprezzati. Nonostante il suo particolare genere di film, Tarantino possiede una cultura cinematografica vastissima, viene da dubitare invece sulla cultura, tutta, del ministro che si occupa dei beni culturali e che ha dichiarato: Siccome i finanziamenti sono dello Stato (7 milioni), d’ora in poi intendo mettere becco anche nella scelta dei membri della giuria del Festival, i risultati del Festival costringono tutti ad aprire gli occhi e fare autocritica. Poi giù con le critiche, senza risparmiare nemmeno il direttore della Mostra, Marco Müller :
Tarantino è espressione di una cultura elitaria, relativista e snobistica. E la sua visione influenza anche i suoi giudizi critici, pure quelli verso i film stranieri. Müller, invece, è come un allenatore di calcio, innamorato dei propri schemi fino al punto di non privilegiare i talenti e le novità che sono sotto gli occhi di tutti.
A quanto pare al Ministro Bondi non sarebbe andato giù il fatto che non siano stati dati riconoscimenti a nessun film italiano, dopotutto c’è anche da dire che se si intende mandare avanti l’Italia a forza di cinepanettoni, prima o poi finiranno anche i film da presentare in concorso. La risposta, per adesso, è arrivata dal sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, anche vicepresidente di diritto della fondazione veneziana:
Il ministero finanzia pesantemente la Biennale? Beh, anche il Comune, mettendo a disposizione tutte le sedi… Il ministro ha tutto il diritto di esprimere la propria opinione, ma mi auguro che rispetti l’autonomia dell’ente che è una ricchezza non materiale; un ente che se vuole continuare a essere quello che è non può essere sospettata di dare ascolto ad altre istanze.
Affermazioni, quelle di Bonde, destinate a far discutere a lungo. Cosa ne pensa il popolo italiano?