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Borini in Nazionale a suon di gol grazie a Luis Enrique

Fabio Borini sta attraversando un momento straordinario che lo ha portato alla convocazione nella Nazionale maggiore del c.t. Prandelli per l’amichevole contro gli Stati Uniti di stasera. Il palcoscenico internazionale non è una novità per il ragazzo bolognese che può vantare già 31 presenze con 7 reti nelle Nazionali minori.

Importanti anche le due esperienze inglesi, soprattutto quella prestigiosa nella squadra riserve del Chelsea di cui è stato capocannoniere nel 2008-2009 conquistandosi convocazioni e 4 presenze con la squadra dei grandi alla corte di Carlo Ancelotti. Anche il prestito allo Swansea City nella Serie B inglese ha portato gloria all’attaccante classe 1991, in una stagione trionfante con promozione in Premier League da vero protagonista e 6 importanti e decisivi gol messi a segno.

LA CONVOCAZIONE DI PRANDELLI – Sulla nuova esperienza in Nazionale le sensazioni di Borini sono molto positive e ha riferito di sentire molta fiducia da parte dell’ambiente. Inoltre il romanista ha dichiarato di aver sentito subito il sostegno dei compagni e di un gruppo di grandi campioni. “Io sono il più giovane – ha dichiarato al Corriere dello Sport –, e questo è un passo avanti per me e per l’Italia. Il primo giorno è stato tutto un po’ strano, ho dormito con l’Under 21 e poi la mattina dopo sono arrivato qua, comunque sono molto contento”.

Fabio Borini © Claudio Villa/Getty Images

L’ATTACCANTE MODERNO – E non stupisce che a soli 20 anni Borini sia approdato in Azzurro, cosa che come sottolinea l’agente Marco De Marchi “non è da tutti”. Difficile comunque paragonare l’eccellente stagione a livello personale con la finora deludente esperienza della Roma nel campionato in corso. Sei reti importanti in Serie A più una in Coppa Italia a fronte di una squadra che stenta a decollare ed è costantemente al centro di beghe tattiche e di spogliatoio. La cosa certa è che con qualsiasi modulo si scenda in campo la presenza di Borini è sempre gradita anche e soprattutto da parte del tecnico giallorosso Luis Enrique che lo sta lanciando da titolare fisso. Quello che stupisce infatti è la voglia che il calciatore mette in campo, i chilometri percorsi durante ogni match e l’intensità della concentrazione e del sacrificio. Borini è il prototipo dell’attaccante moderno cinico sotto porta, fisicamente eccellente e disponibile a correre per i compagni oltre che diligente tatticamente.

BORINI E LUIS ENRIQUE – E tra il tecnico e Borini c’è grande feeling al punto che l’attaccante ha riconosciuto a Luis Enrique i meriti della sua convocazione che “sono sicuramente molti”. E lo ha ringraziato per avergli dato fiducia soprattutto dopo l’infortunio che per tanto tempo lo aveva bloccato, ma anche per il modo in cui lo fa giocare che esalta le sue qualità. Sul codice deontologico di squadra che ha tenuto fuori De Rossi dal delicato match perso malamente contro l’Atalanta Borini si trova perfettamnte d’accordo con l’allenatore spagnolo che ha definito “davvero inflessibile”. “Le regole le ha dettate lui prima che io arrivassi e le fa rispettare,- ha continuato l’ex del Parma – anche perché è una persona di grande carattere e carisma”.

SUL CASO DE ROSSI – Borini è poi tornato sul caso che in questi giorni sta monopolizzando i media romani e nazionali affermando che “è successo quello che ha raccontato lui. A me non potrebbe accadere ma solo perché io arrivo sempre venti minuti in anticipo. È una questione di abitudine”. Insomma nella bagarre del momento nero della Roma l’unica nota positiva è l’attaccante da oggi anche della Nazionale anche considerando che nelle ultime gare giallorosse i suoi voti sono stati sempre sopra la sufficiente o quantomeno sufficienti al contrario della stragrande maggioranza dei suoi compagni di squadra. Non sarà certo una soluzione alla crisi romanista, ma il dato è emblematico, infatti molte volte nel calcio prima di moduli e tecnica contano le motivazioni.

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