Il 5 settembre in Italia uscirà “Ribelle – The Brave“, un film che risulta essere di Mark Andrews, ma che nasce in realtà da un’idea di Brenda Chapman, che figura tra i credits in qualità di co-regista.
Del caso Brenda Chapman abbiamo parlato qualche giorno fa, quando è arrivata la notizia del suo addio alla Pixar. La regista ha lavorato già con la Disney e la Dreamworks e adesso si prepara per una nuova esperienza lavorativa alla Lucas Film, ma malincuore ha dovuto vedersi scivolare dalle mani il suo progetto, “Ribelle – The Brave“, appunto, così come lei stessa ha spiegato in un’intervista rilasciata al New York Times, che ha dedicato uno spazio al ruolo delle donne a Hollywood.
Seguendo l’esperienza della Chapman e leggendo le sue parole, sembra proprio che il maschilismo vada per la maggiore. Tuttavia le cause del licenziamento della regista dalla Pixar non sono state rivelate, quindi non potremo mai sapere fino in fondo quale fosse la reale motivazione di questo addio.
L’artista ha parlato delle sensazioni provate quando si è dovuta mettere da parte per lasciare spazio a Mark Andrews:
Quando la Pixar mi ha tolto da Ribelle – the Brave, una storia nata nel mio cuore, ispirata dal mio rapporto con mia figlia, è stato devastante.
Dalle parole della regista, che non rivela il motivo del suo licenziamento, si deduce anche chiaramente che non fosse d’accordo con quanto è accaduto:
Nel settore dell’animazione i registi non hanno lo stesso tipo di protezione che hanno i registi di film live-action, che hanno la Directors Guild a difenderli. Veniamo regolarmente rimpiazzati, e in questo caso è stato un vero problema per me. La storia l’avevo creata io, era nata da qualcosa di veramente personale, come donna e come madre. Vedermela tolta e affidata a qualcun altro, un uomo peraltro, è stato davvero stressante su molti livelli.
Brenda Chapman ha espresso anche il suo parere sulle donne che lavorano a Hollywood:
A volte le donne esprimono un’idea e vengono zittite, per poi vedere applaudire un uomo che esprime la stessa idea. Finché non avremo un buon numero di donne nei posti dirigenziali, continuerà ad accadere.