Ed eccoci alla puntata n° 5: una puntata che porta il nome di Bruce Springsteen e del suo ultimo lavoro “Wrecking Ball”. E quello che può gratificare è che ancora non è finita qui. Il Boss deve regalarci ancora altre 5 canzoni sul web prima di poter gustare per intero l’album che ricordiamo è atteso per il prossimo 6 Marzo. Una piccola news. Visitate il sito de La Feltrinelli in questi giorni se siete impazienti di acquistare il cd, dal momento che alcuni punti vendita nelle varie città italiane rimarranno eccezionalmente aperti fino a dopo la mezzanotte del 6 Marzo 2012 per permettere l’acquisto del cd. Se proprio non potete aspettare…fateci un pensiero.
A proposito. Giusto per ritornare sulla questione della musica in digitale. Giorni fa leggevo un articolo in cui erano riportati alcuni studi che dimostravano come in Inghilterra, nonostante si attende un prossimo futuro – a livello mondiale! – in cui la musica sarà disponible esclusivamente su piattaforma digitale (addirittura si arriverebbe direttamente ad averla in streaming, sempre se si riescano a risolvere la questione de la banda larga su massima diffusione a livello mondiale), esiste ancora una buona parte degli ascoltatori – circa un 80% secondo le statistiche! – che ama ancora acquistare il supporto cd. Dunque posso affermare, con un certo margine di sicurezza, che non hanno nulla da temere i tradizionalisti come noi: nulla potrà sostituire il piacere e la libidine di acquistare un cd – speriamo a prezzi un pò più contenuti, almeno! – e gustarci tutte le musiche che essi ci offrono, compresi i vari credits che andrebbero nel dimenticatoio senza copertine!
E così The Boss corre a pubblicare altre due estratti dal suo nuovo lavoro, precisamente la traccia n° 8 dal titolo “You’ve Got It” e la traccia n° 9 dal titolo “Rocky Ground”. Dunque al momento sono 8 tracce su 13. Ne mancano ancora altre 5. Sarebbe noioso ripetere le ragioni e le idee che hanno portato al concepimento dell’album, ma per chi se lo fosse perso può leggere la presentazione tenuta da Springsteen al Teatro Marigny di Parigi. Quello che possiamo aggiungere, però, è che quest’album è una continua scoperta: campionature di vari generi confluiscono nelle canzoni, lasciando spazio alla melodia che si incastra perfettamente nei testi provocatori ma allo stesso tempo dolci ai quali ci ha abituati Bruce Springsteen negli anni (ormai sono più di 30 anni di carriera) e questo non dispiace mica agli ascoltatori. Anzi, tutta questa situazione cela un retrogusto nuovo: in fin dei conti è divertente portare avanti questa sorta di fiction mediatica. E oltre al nome, ci mettiamo anche la faccia, per essere così più trasparenti.
Bruce Springsteen “You’ve Got It“:
Il brano è un bel influsso folk-blues con un testo carico di speranza, quasi un urlo, ben reso dalla voce possente e suadente di Springsteen. Una ballata di 4 minuti dalla struttura molto semplice: 3 giri di chitarra che confluiscono poi nell’elettrica accompagnata da un giro di piano che tanto ci ricorda alcuni vecchi lavori del Boss, con un tamburello a completarne la struttura. Un’intera rivisitazione della sua carriera, possiamo azzardare. Parlavamo del testo. Un grido alla speranza di ritrovare se stessi, un urlo diretto ad una ragazza di ritrovare il suo amore per sè e donarlo a chi ne ha bisogno. Spesso e volentieri si ripete “…Baby You’ve Got It, Come On and Give It to Me…” ovvero “…Ragazza tu ne possiedi, dai danne un pò a me…” che tanto ci ricorda un’altra canzone dell’album “Born in the USA” dal titolo “Cover Me” dove più provocatoriamente il Boss urla “…Come On Baby Cover Me, Shut the door and Cover Me…” ovvero “…Dai ragazza proteggimi, chiudi la porta e proteggimi…. Della serie cambia la forma ma non la sostanza.
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Bruce Springsteen “Rocky Ground“
E’ una sorta di discorso, un parlato. E la cornice è un coro gospel. Si può apprezzare la campionatura hip hop, un genere non molto familiare al Boss, con un sublime organo che si scaglia sul finale della canzone. Maggiormente è il testo che fa effetto con il grido “I’m a Soldier!” – “Sono un soldato!” – quasi a sottolineare la volontà di affidarsi nelle mani di Dio e seguire l’insegnamento di Cristo, anche se nella realtà tra i vari affanni è difficile avere ancora fede. Ma tutto lo smarrimento si concretizza nel finale: “…There’s a new day coming. We’ve been traveling over rocky ground, rocky ground…” – “…Un nuovo giorno sta per arrivare. Abbiamo camminato su un terreno roccioso, un terreno roccioso…”.
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