Magnetica e tormentata, travolgente e intensa ma allo stesso tempo schiva ed introversa. Sono solo alcuni degli aggettivi che si possono usare per descrive Janis Joplin , una cantante dal talento innato e raro, in una sola parola: indimenticabile.
Oggi Janis avrebbe compiuto 69 anni ma, così come è accaduto ad altri indiscussi miti della musica, la sua vita è stata stroncata proprio al culmine del successo. Janis Joplin è nata il 19 gennaio 1943 a Port Arthur, in Texas in una modesta e tradizionale famiglia americana. È proprio da Port Arthur che Janis ha iniziato il proprio percorso musicale cantando nel coro cittadino.
Stregata dal blues e dal folk e da artisti come Bessie Smith, Odetta e Big Mama Thornton, subito dopo il diploma e durante i primi anni universitari, Janis si è dedicata alla musica registrando insieme al chitarrista Jorma Kaukonen alcuni standard blues. La svolta nella sua carriera artistica è arrivata grazie all’incontro con Chet Helms, un impresario musicale texano, che la incita a proporsi alla band californiana dei Big Brother and the Holding Company che erano in cerca di una vocalist.
Da questo momento Janis inizia a collezionare trionfi a partire dall’indimenticabile versione del brano “Ball and Chain” eseguito nel 1967 al Festival Pop di Monterey, poi la pubblicazione dell’album capolavoro “Cheap Thrills” con le celebri “Summertime” e “Piece of my heart“, l’esperienza con la Kozmic Blues Band con la quale ha pubblicato l’album “I Got Dem Ol’ Kozmic Blues Again Mama!“, l’uscita dell’album “Pearl” realizzato insieme alla “Full-Tilt Boogie Band” e che vanta pietre miliari come “Me and Bobby McGee” , “Cry Baby“, “Mercedes Benz” e “My Baby“.
La sua brillante carriera si è interrotta bruscamente il 4 ottobre 1970, a soli 27 anni, probabilmente a causa di un’overdose di eroina. Il corpo della cantante, ritrovato nella stanza di un motel di Hollywood, è stato cremato e le sue ceneri sparse nell’Oceano Pacifico.
Intelligente, creativa, perfezionista chissà quali sorprese avrebbe riservato, certamente avrebbe continuato ad appoggiare il movimento hippy (grandiosa la sua partecipazione al Festival di Woodstock) e la lotta contro il razzismo. La sua fama e il suo contributo alla musica mondiale vanno oltre i suoi dischi e le sue canzoni, scolpite nella memoria di tutti infatti resteranno per sempre la sua voce e la sua malinconia, la sensibilità e la sua perfezione nelle interpretazioni live che probabilmente rimarranno ineguagliabili.