Qualche giorno prima del Natale una intervista al Corriere dello Sport ad un investigatore, per il momento anonimo, del pool che ha condotto le indagini sulla presunta cupola che poi sfociò in Calciopoli nel 2006 è forse passata un po troppo inosservata ma conferma ancora una volta un buco terribile e tanti nuovi misteri nel modo di condurre le indagini e sopratutto delle omissioni che hanno permesso di costruire un castello accusatorio parziale. Come dimostrato dalla relazione di Palazzi e comunque dal grandissimo numero di intercettazioni portate alla luce dai consulenti di Luciano Moggi quelle indagini non furono, obiettivamente, scrupolose lasciando adito ad un clima di sospetto che ha reso Calciopoli un capitolo senza fine.
Andando un po a ritroso e cercando sempre di intuire le mosse dei vari protagonisti però le confessioni dell’investigatore al Corriere dello Sport ci possono aiutare a contestualizzare la posizione di Diego Della Valle e di conseguenza della Fiorentina. Il patron dei viola da questa estate ha messo da parte l’attesa e il solito aplomb per scagliarsi ripetutamente contro Moratti, Guido Rossi e chi nel 2006 condannò il suo comportamento a tutela della Fiorentina. Della Valle ha iniziato prima a chiedere la verità a Moratti promuovendo per primo il tavolo di confronto e adesso è arrivato a denunciare Guido Rossi. In estate iniziò a circolare in rete le indiscrezioni, a dire il vero mai confermate, di un carabiniere pentito disposto a far luce sul modus operandi degli inquirenti e svelando i tanti buchi delle intercettazioni ipotizzando che proprio questo materiale possa esser “l’arma” di Della Valle per smontare Calciopoli. Con il passare dei mesi del carabiniere non si è avuta più traccia fino al dossier del Corriere dello Sport. E se il carabiniere fosse l’investigatore? Nell’intervista al Corriere ha svelato di una intercettazione ambientale fatta in una cena organizzata dai Della Valle, per l’accusa simbolo del tentativo di illecito per salvare i viola, in realtà nel corso della cena non si è mai parlato della Fiorentina e di ogni illecito e la presenza di tale colloquio agli atti avrebbe potuto ridimensionare ulteriormente la posizione della Fiorentina.