Video choc dell’Aic (Associazione Italiana calciatori) sulla vicenda calcio-scommesse. Un ragazzo di spalle che racconta la sua storia, buia come l’atmosfera intorno a lui. Le parole scivolano via a singhiozzo. Due scarpe che precipitano nel fango sono forse una delle immagini più forti del video. Lo stesso fango che alla fine sporca immagini e scenari altrimenti bellissimi, come una vittoria della Coppa del Mondo e il ritratto di una famiglia ideale. Un filmato che spiega alla perfezione come rovinarsi completamente nel giro di pochi mesi. Un tunnel quello delle scommesse che toglie il fiato e la luce ai più deboli, ma anche a chi all’inizio dice di no. Se Adamo venne tentato da una mela, figuriamoci oggi cosa può accadere con il denaro. Il calcio è un paradiso?
Provocazione a cui il calciatore pentito da una risposta che segna parte dell’intervista choc: “in televisione si vedono le luci, ma non è tutto così“. Una denuncia chiara, sicuramente sincera, da parte di chi quelle luci non le vedrà più nemmeno in sogno. E’ incredibile quanto sia semplice trovare il modo in cui crollare, e quanto sia difficile invece emergere. Chi sbaglia paga. Non tanto in carta e moneta, quanto in reputazione. Non ci sono i fischi dei tifosi, nemmeno le panchine degli allenatori. Ad ucciderti sono gli sguardi assenti dei tuoi familiari, le domande senza risposta di tuo figlio, il vuoto e la solitudine che bussano nella tua casa e ti trovano solo davanti all’album dei ricordi di una vita che ormai non c’è più.
Non importa quante richieste di amicizia ti arrivano su facebook, d’ora in avanti è come essere sempre al Giro d’Italia, senza mai scendere dal sellino. Pedali a vuoto, i piedi ti scivolano dai pedali e la strada non vuole smettere di salire.