La recensione di “Candidato a sorpresa”:
Jay Roach (“Austin Powers“, “Ti presento i miei“) realizza una divertente commedia incentrata sulle elezioni del North Carolina tra momenti esilaranti e una raffinata satira al sistema statunitense non lesinando parodie su usi e costumi che contraddistinguono una campagna politica negli StatiUniti. Le “Idi di marzo” in chiave ironica e un modo per sorridere di repubblicani e democratici al tempo di Obama e Romney. Protagonisti della pellicola Will Ferrell (“Ricky Bobby“, “Blades of Glory”), Zack Galifianakis (Una notte da leoni”, guardate le foto dal set del terzo episodio), John Lithgow (“Doppia personalità”, “Cliffhanger”), Dan Aykroyd (“The Blues Brothers“, “Ghostbusters”) e Dylan McDermott (“American Horror Story”).
La trama
Cam Brady è un onorevole che si appresta a ricevere indisturbato il quinto mandato consecutivo. La sua ambizione, e quella della avvenente moglie, è di arrivare a Washington e diventare il Vicepresidente degli Stati Uniti. Cam, forte del suo taglio da 900 dollari e di una parlantina accattivante, è un politico capace di far breccia nel cuore degli abitanti di un piccolo paesino della North Carolina grazie a parole chiave come “libertà”, “patria” e “fede”, ovvero tre concetti fondamentali di ogni buon cittadino a stelle e strisce. Brady non è però un politico senza macchia e si rende protagonista di una gaffe imperdonabile, una di quelle cose che gli americani non perdonano: uno scandalo sessuale. Considerata la perdita di gradimento che ne deriva, i due uomini d’affari Wade e Glenn Motch pensano di far concorrere alle prossime elezioni un cittadino comune, uno che in futuro potranno manovrare a piacimento per favorire loschi giri d’affari con la Repubblica Cinese. Il prescelto è Marty Huggins direttore dell’Ufficio del Turismo scevro di battaglie politiche e con un passato – e presente – da vittima del bullismo sia a scuola che in famiglia con un padre che non perde occasione per dileggiarlo. Sarà l’occasione del riscatto e con il candidato Brady una sfida senza esclusione di colpi.
Giudizio sul film
Esilarante. “Candidato a sorpresa” (“The Campaign” in lingua originale) è una commedia brillante e decisamente attuale che dileggia le pratiche di una comune campagna politica statunitense. Dalla scelta delle parole chiavi come libertà o sostegno alle truppe alla dimostrazione di una fede inattaccabile verso il Signore. Cam è il prototipo del politico disonesto (strepitosa l’aderenza con il modello di alcuni politici nostrani), menefreghista e fedifrago con una immagine costruita a tavolino sia in campo che tra le mura domestiche. Marty Huggins invece rappresenta il nuovo che avanza ma anche lui viene sommerso dal fango della politica come se fosse proprio quest’ultima la protagonista della decadenza umana e istigatrice di comportamenti scorretti. Ed è così che un sempliciotto diventa uno squalo attaccando il rivale ad ogni occasione utile dimostrando che Brady non conosce il Padre Nostro (imperdonabile…), che lui sarebbe un padre migliore per i suoi figli (viene ripreso mentre si fa chiamare papà da uno dei figli di Cam) e che il suo avversario ha un debole per l’alcol (dopo una serata distensiva in cui Cam ha bevuto, Marty avverte la polizia che c’è un ubriaco al volante facendo arrestare il rivale).
Si ride e si ride tanto grazie alle numerose gaffe dall’aggressione involontaria a un bambino che Brady colpisce con un pugno (“perché nessuno si preoccupa se mi sono fatto male alla mano?”) a un destro in “pieno muso” a un povero cagnolino alle vendette sessuali (Cam approfitta – riprendendo con un cellulare – della moglie di Marty) fino alle battute sullo spauracchio cinese e comunista (A Marty viene proibito di tenere due carlini perché “cani cinesi” e quindi comunisti).
Nel finale c’è spazio per la morale e un tentativo di ritorno alle origini dei due candidati ma ciò non toglie valore alla pellicola che rimane decisamente gradevole e graffiante grazie anche a due comici di livello come Ferrell e Galifianakis.
Consigliato
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