Giornata molto importate questa quinta del Festival di Cannes 2012.
Oggi è stato infatti presentato in concorso “Amour”, film di Michael Haneke con Jean Louis Terintignant, Emmanuelle Riva e Isabelle Huppert.
“Amour” era già dato dagli scommettitori come il film favorito per conquistare la Palma d’Oro di quest’anno. Ora dopo la proiezione del mattino e la grande accoglienza riservata dalla stampa presente a Cannes, il film di Michael Haneke (che a Cannes ha vinto un premio alla regia per “Cachè – Niente da nascondere” nel 2005 e la Palma d’Oro nel 2009 per “Il Nastro bianco”) solidifica la sua posizione da front runner.
Qualora non fosse il film a trionfare, pare proprio comunque che un premio possa essere riservato a Jean Louis Terintignant, straordinario, a quanto si dice, protagonista della pellicola di Haneke.
L’amore e la difficoltà di vivere al tramonto della vita sono la partitura narrativa con cui il regista austriaco rende omaggio al grande cinema francese riportando sul set due mostri sacri ormai schivi da ogni mondanità, appunto Jean Louis Terintignant. Al loro fianco la musa di sempre di Haneke, Isabelle Huppert. Quando un incidente interrompe la quieta vita di Georges e Anne, ormai ottantenni, tutto precipita improvvisamente. E dagli armadi della memoria escono ricordi che non si vorrebbero ammettere.
Per Jean Louis Trintignant, 81 anni, una leggenda dello spettacolo francese, un’accoglienza calorosa e affettuosa da parte della platea del festival di Cannes.
Questo quanto dichiarato dall’attore in occasione della conferenza stampa di presentazione di “Amour”:
Avevo deciso di non recitare più al cinema e dedicarmi al teatro, ma Haneke mi ha offerto una parte eccezionale. In questo film ho visto me stesso. Amo troppo il palcoscenico per stare sul set avevo detto allora, ora Haneke che è tra i registi più grandi mi ha proposto questa storia, sono orgoglioso del nostro lavoro, ho sofferto molto durante la lavorazione e ora spero di lavorarci ancora insieme.
Altro film che concorre per la Palma d’Oro di questa edizione del Festival di Cannes è “The Hunt” di Thomas Vinterberg con Mads Mikkelsen, Thomas Bo Larsen e Annida Wdderkopp.
Vintenberg, allievo di Lars von Trier, che compare in veste di produttore, torna a Cannes dopo i grandi riscontri di critica e pubblico collezionati in Croisette con “Festen” e “Submarino”, con un film molto duro e difficile, incentrato sul tema della pedofilia.
Il quarantenne Lucasi s è rifatto una vita dopo il divorzio. Ma un incidente minimo, una piccola e innocente bugia, finisce per mettere l’uomo al centro di un’isteria collettiva che coinvolge i suoi cari, gli amici, i vicini. Alla vigilia di Natale Lucas dovrà battersi per il diritto di esistere.
Thomas Vintenberg era ovviamente presente a Cannes e, in conferenza stampa, ha parlato della genesi di questo suo progetto:
Una sera d’inverno nel 1999, uno psicologo dell’età infantile ha bussato alla mia porta e voleva farmi leggere una documentazione delirante sui bambini e la loro immaginazione. Mi parlava di ‘falsi ricordi’ e delle sua teoria seconda la quale ‘ il pensiero è come un virus’. Solo dieci anni più tardi, avendo bisogno di uno psicologo, l’ho chiamato e per essere gentile ho letto finalmente quei documenti. È stato per me un choc. Ho capito che avevo una storia da raccontare, la versione moderna della caccia alle streghe.
Fuori concorso, da segnalare, una proiezione speciale, quella del documentario “Une Journee Particuliere”, film firmato da Gilles Jacob. La giornata ordinaria e irripetibile che il Presidente di Cannes ha scelto di ricordare insieme al suo pubblico è quella di cinque anni fa quando 34 registi da tutto il mondo vennero a Cannes con un proprio cortometraggio sul cinema per festeggiare i 60 anni del festival. Le telecamere coordinate da Jacob li hanno pedinati in pubblico e in privato per 24 ore e il brillante montaggio odierno è la cronaca di quell’avventura collettiva.