Ultimi fuochi per il Festival di Cannes 2013: si va concludendo una grande edizione che pare abbia mantenuto le altissime aspettative della vigilia. Presentati altri due film del concorso: “The Immigrant” dell’americano James Gray e il franco-tedesco “Michael Kohlhaas” diretto da Arnaud des Pallières. Molto apprezzato “The Immigrant”, il film con cui James Gray torna alla regia a ben cinque anni di distanza dal bellissimo “Two Lovers”. Per Gray (molto amato in Francia, sicuramente più che in patria, dove è un autore di culto) questa è la quarta partecipazione al Festival di Cannes, dopo i precedenti di “The Yards” (2000), “I padroni della notte” (2007) e, per l’appunto, “Two Lovers” (2008).
“The Immigrant” era uno dei titoli più attesi di questa edizione, non fosse altro che per sua la lunga lavorazione e per il cast stellare impegnato. Protagonisti di “The Immigrant” sono, infatti, il premio Oscar Marion Cotillard e i candidati all’Oscar Joaquin Phoenix (assente alla presentazione del film e alla conferenza stampa) e Jeremy Renner.
1920. Alla ricerca di un nuovo inizio e del “sogno americano”, Ewa Cybulski e sua sorella Magda lasciano la Polonia e si imbarcano per New York. Quando raggiungono Ellis Island, i dottori scoprono che Magda è malata e così le due donne vengono separate. Ewa viene gettata sulle oscure strade di Manhattan mentre sua sorella è chiusa in quarantena. Da sola, senza nessuno a cui rivolgersi e nel desiderio disperato di ricongiungersi con Magda, la donna cade vittima di Bruno, un affascinante e misterioso uomo che la prende con sé e la costringe a prostituirsi. Un giorno Ewa incontra il cugino di Bruno, il prestigiatore Orlando, che la porta via dalla strada e diviene presto la sua unica possibilità di fuggire dall’incubo in cui si trova.
James Gray e Marion Cotillard hanno collaborato in precedenza anche per la realizzazione di “Blood Ties” di Guillaume Canet, altro film presentato (fuori concorso) quest’anno a Cannes. La Cotillard faceva parte del cast all star, mentre James Gray ha curato la sceneggiatura del film.
Il secondo film del concorso presentato in giornata è, come detto, “Michael Kohlhaas” di Arnaud des Pallières. Il film è interpretato da Mads Mikkelsen (che torna a Cannes dopo aver conquistato lo scorso anno il premio per la migliore interpretazione maschile con “Il sospetto”), Denis Lavant, Bruno Ganz e Sergi López.
Nel XVI secolo, nelle Cevenne, un mercante di nome Michael Kohlhaas vive una vita soddisfacente e tranquilla. Un giorno, però, è vittima di un ingiustizia da parte di un nobile: l’uomo, così, costituisce un esercito e mette il paese a ferro e fuoco per vedersi riconosciuti i suoi diritti.
Il film è stato accolto freddamente e pare destinato a passare del tutto inosservato e non preso in considerazione nella composizione, ormai prossima, del Palmares.
In Un Certain Regard presentato il dramma iraniano “Manuscripts don’t burn” di Mohammad Rasoulof, che già due anni fa era stato premiato per la regia di “Bé Omid é Didar”, sempre in questa sezione.