Polemica in Francia tra centinai anzi migliaia di cittadini e Carla Bruni, l’ex premier dame è finita travolta da una questione alquanto delicata che poco è piaciuta ad alcuni contribuenti. La Bruni-Sarkozy, sembra aver finanziato la realizzazione del suo sito web da 410.000 euro con i soldi dei cittadini. Nella petizione oltre 50mila persone chiedono che l’ex modella italiana rimborsi la somma, sborsata dallo Stato nel periodo in cui il marito risiedeva all’Eliseo. Nicolas Bousquet, un web-designer esperto del settore ha lanciato la petizione, in quanto ritiene che i costi per la realizzazione del sito della Bruni siano stati troppo eccessivi:
E’ un sito molto semplice, senza grossi sforzi tecnici e di cui alcune parti non vengono aggiornate regolarmente.
I firmatari della petizione chiedono inoltre che l’ex top model restituisca il denaro utilizzato:
Visto che la Fondazione Carla Bruni agisce per aiutare “le persone vulnerabili”, le chiediamo di restituire questi soldi facendo un dono di 410.000 euro ad associazioni caritative che operano per i più bisognosi, i cittadini non sono la banca dei propri eletti: paghiamo le tasse per la comunità, non per soddisfare i loro capricci lussuosi o quelli dei loro cari.
Carla Bruni |©
Getty Images/Stringer
Immancabile la risposta della Fondazione Carla Bruni-Sarkozy che ha cercato di giustificarsi spiegando di non aver mai preso i soldi dello stato Francese, ma d’aver utilizzato solo le disponibilità economiche della stessa fondazione:
Tutti i contenuti visibili su questo sito sono stati integralmente finanziati dalla Fondazione. Non sono stati in alcun modo finanziati dallo Stato o da qualsiasi altra entità esterna alla Fondazione, e questo dai tempi della creazione del sito.
Eppure i promotori della petizione non si sono fatti convincere, anzi sono anche in grado di dimostrare la loro tesi contro la Bruni, visto che un recente rapporto della Corte dei Conti di Parigi ha rilevato tutte le spese internet dell’Eliseo, incluso il sito della Bruni costato 330.000 euro nel 2011 e 80.000 euro nel 2012.