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Carlo Ancelotti, uomo dei record che cancellò Mourinho

Non si può dire solo la famosa frase “Buona la prima!“, nel suo caso si può tranquillamente affermare “Da record la prima!“. Carlo Ancelotti da eterno secondo, come lo definivano a Torino, sponda bianconera, è passato ad essere il condottiero della vendetta rossonera nella famosa finale di Champions League del 2003 tra il Milan e la Juventus all’ Old Trafford di Manchester per poi diventare un tecnico stimato ed apprezzato in tutta Europa. Chelsea e Paris Saint Germain le sue due recenti creature portate sui tetti delle rispettive nazioni.

Oggi Ancelotti è al Real Madrid, ed ha preso per mano i blancos, dopo Mourinho, passato al Chelsea, cosa mai facile visto l’enorme portata mediatica e il dominio della scena che lo Special One ricopre sempre durante i suoi incarichi.

Tuttavia Carlo è entrato in casa Real con i piedi per terra, conscio dei propri mezzi e a testa bassa ha iniziato a plasmare la sua squadra come ha sempre fatto portando oggi il livello delle merengues a quello che la fama richiede, ovvero mostruosamente sopra le righe.

Carlo Ancelotti e Iker Casillas | Foto Twitter
Carlo Ancelotti e Iker Casillas | Foto Twitter

Il Real Madrid non aveva bisogno di una rifondazione totale, questo è certo, tuttavia capita alle squadre nobili, di perdere a volte la bussola e di dimenticarsi che cosa rappresenta la maglia che portano, per storia, per blasone e per DNA. Ancelotti ha ricordato questo ai suoi ragazzi ed in più ha aggiunto un po’ di sana tattica italiana, il Real infatti, chi lo segue può testimoniarlo, non è più spregiudicato e facilmente punibile come lo era con Mourinho.

Ricucito il rapporto tra la figura del tecnico ed i tifosi del Real Madrid, il primo anno è decisamente da record e l’allenatore italiano, come afferma il popolare magazine iberico Marca, sta entrando nella storia del club come uno dei migliori tecnici d’Europa.

Ha conquistato 63 punti in campionato su 75 disponibili, solo Munoz (1969/61) e Mourinho (2011/12) hanno fatto meglio, un filotto di 26 gare tra Liga, Copa del Rey e Champions League senza subire nemmeno una sconfitta e c’è già chi ritiene possa prendere il record di Beenhakker della stagione 1988/89 dove il Real Madrid rimase imbattuto per 34 incontri. Oggi i blancos sono l’unica squadra della Liga ce può arrivare alla quota di 100 punti in campionato.

Insomma Carlo Ancelotti sta riscrivendo la storia di un club che di storia ne aveva da vendere eccome. Dopo l’ultima sconfitta nel primo “Clasico” il Real aveva un distacco di 6 punti dal Barcellona e 5 dall’Atletico Madrid e nessuno, tranne Ancelotti stesso, credeva che ci potesse essere un recupero e probabilmente nemmeno lui immaginava, a questo punto della stagione, di ritrovarsi solitario in vetta della classifica. Un 2014 perfetto fatto di sette vittorie ed un pareggio a fronte di 4 vittorie, due pareggi e due sconfitte rimediate dalle due antagoniste che ora guardano le merengues dal basso verso l’alto.

I punti cardine di questo colpo da maestro sono stati due, il primo certamente è stato il fatto di rendere la squadra meno Cristiano Ronaldo dipendente, fatto che, dopo la maxi-squalifica inflitta all’asso portoghese, ha consentito alla squadra di avere una piena conoscenza delle proprie potenzialità senza dover aspettare o dipendere dal suo miglior giocatore.

Il secondo è la voglia di vincere ritrovata di alcuni interpreti storici dei blancos, come Iker Casillas, che con Mourinho non avevano un feeling idilliaco ha incentivato senz’altro il team a cercare un riscatto, anche a livello europeo, che i tifosi del Real Madrid aspettavano con ansia. Proprio l’estremo difensore madrileno ha di recente dichiarato di voler fare di tutto per provare a vincere il primo triplete della storia del club. Infatti il Real Madrid è in corsa ancora per vincere tutte le competizioni.

Dopo l’ottavo di finale di Champions League  contro lo Schalke 04 il Real Madrid dovrà affrontare un ostacolo insidioso in campionato, infatti è prevista la sfida stracittadina contro i colchoneros di Simeone, che cercheranno di sfruttare il possibile calo fisico dei blancos a causa dell’impegno europeo. Se invece il Real Madrid dovesse vincere contro l’Atletico si aprirebbe una voragine tra le due compagini di sei punti che vorrebbe dire addio al titolo per i ragazzi di Simeone galvanizzati dalla recente vittoria in Champions sul Milan.

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