Carlo Freccero, direttore di Rai4, ha risposto con un comunicato stampa ufficiale alle polemiche legate alla messa in onda de “Il Trono di Spade”. Giorni fa, infatti, l’AIART (Associazione Italiana Ascoltatori Radio e Televisione) aveva accusato “Il Trono di Spade” di essere un programma volgare e diseducativo ed era stata chiesta l’immediata sospensione della programmazione dai palinsesti di Rai 4. Era seguito un comunicato molto duro, cui Carlo Freccero ha risposto con altrettanta franchezza. Ricordiamo che “Il Trono di Spade” va in onda, in chiaro, su Rai 4 e la serie viene proposta in due versioni: una blanda, il giovedì in prima serata, e un’altra integrale, il venerdì in tarda serata.
A seguire il comunicato stampa con cui Carlo Freccero ha risposto all’AIART in merito alla sospensione de “Il Trono di Spade”:
Si legge che Il Trono di Spade «è volgare, pornografico con insistite scene di violenza e di sesso, quasi gli autori fossero impegnati ad ottenere l’oscar della depravazione». In realtà gli autori si sono impegnati non solo a ottenere ampi riscontri di pubblico, ma pure a guadagnare o a concorrere fino alle fasi finali, dei principali premi della TV Americana e fantastica. La prima stagione per esempio ha vinto lo Hugo Award e il più antico e prestigioso Peabody Award con queste motivazioni: «Il Trono di Spade va molto al di là di un fantasy di routine, provocando domande sull’essenza del potere e dell’impotenza, sul desiderio di regnare e sull’atto stesso del regnare. […] Il Trono di Spade riceve il Peabody Award per aver interrogato il concetto di autorità all’interno di un contesto d’intrattenimento ma tematicamente ricco». Senza poi contare i moltissimi riconoscimenti tecnici e al cast ottenuti, oltre alle nomination come miglior serie drammatica ai Golden Globes e agli Emmy Awards. Ha ricevuto attenzione da parte di vari studiosi che gli hanno dedicato pubblicazioni filosofiche, ed è universalmente riconosciuta come uno dei vertici assoluti della Tv di Qualità. Certo affronta contenuti adatti a un pubblico maturo, e come tale viene trasmessa da Rai4, con tanto di bollino rosso e alcuni tagli per il passaggio in prima serata. La brutalità e la sessualità del Trono di spade non hanno però lo scopo di titillare o traviare il pubblico, ma di trattare il mondo diegetico con il realismo imposto dal racconto in modo relativamente inedito per il genere fantasy. Senza le situazioni criticate da AIART, il senso di pericolo e la descrizione delle pulsioni dei protagonisti verrebbero a mancare, falsando completamente il ritratto, fantastico ma verosimile di uno spietato gioco di corte pseudo-medievale. Sarebbe come chiedere di rimuovere dalla mitologia le azioni più crudeli degli Dei o di espungere dalle tragedie greche i passaggi più violenti, come la morte di Clitennestra nelle Coeffore di Eschilo.
“Il Trono di Spade” è stata nominata dalla Hollywood Foreign Press Association e dall’Academy of Television Arts & Sciences una delle migliori serie drammatiche del momento, e premiata finora con 8 Emmy (gli Oscar televisivi) per la direzione artistica, i costumi, il trucco, il suono e gli effetti speciali.