La Pixar, quando si tratta d’animazione, è sempre una garanzia, ma le macchinine di John Lasseter continuano ad avere motori ruggenti, ma non troppo.
Quando uscì il primo episodio di “Cars” nel 2006, risultò essere il primo film di casa Pixar che il pubblico ha considerato deludente, rispetto a tutti gli altri. Con l’annuncio di un sequel, si sentiva quasi odore di rivincita e lo si è sentito ancor di più nel leggere la trama, un’intricata (ma neanche tanto) spy story che metteva in secondo piano il leader del primo episodio, Saetta McQueen, per lasciare spazio alla sua spalla, l’inseparabile amico Crichetto. Le premesse per la buona riuscita del cartone c’erano tutte e ad ogni progetto che passa, la Pixar migliora sempre di più la sua tecnica tanto da rasentare la perfezione, per non dire che l’ha già raggiunta, perché potrebbe stupirci nuovamente. Se “Ratatouille” ci sembrava un capolavoro della grafica, ci siamo ricreduti film dopo film, da “Wall-E” a “Toy Story 3” passando per “UP” e qualitativamente parlando, “Cars 2” non ha nulla da invidiare agli altri film, se non una trama meno avvincente rispetto alla loro. O meglio, la spy story è un’ottima trovata, ma il modo in cui sono affrontate e approfondite le vicende che coinvolgono i nostri personaggi, non offrono nulla di nuovo, nè di particolarmente entusiasmante. E, soprattutto, ancora una volta, rendono “Cars 2” un film più adatto al pubblico dei piccini, quando solitamente i cartoni Pixar riescono a raggiungere anche il cuore degli adulti. Saetta McQueen decide di partecipare al Grand Prix mondiale, che toccherà diverse importanti tappe nel mondo: Giappone, Italia, Francia ed Inghilterra e vedrà protagonisti moltissimi nuovi personaggi rispetto al precedente episodio. La storia di Saetta si interseca con un affare di spionaggio in pieno stile James Bond che finisce per coinvolgere l’ignaro Cricchetto, ingenuo e combinaguai, che si ritroverà inconsapevolmente ad essere un agente segreto. John Lasseter, da grande appassionato d’automobili, con questo film, più che con il primo, s’è davvero potuto sbizzarrire, perché ci ha messo dentro di tutto e di più: macchine d’ogni stile e di ogni nazionalità, ma ha infarcito anche la sua opera di tantissimi luoghi comuni sui Paesi che i suoi personaggi hanno visitato. Ci tocca molto da vicino la cosa, visto che Saetta e soci passano anche per l’Italia, con la voce di Sophia Loren che ci fa sentire a casa, ma che un po’ ci fa sbuffare, perché ci dipingono sempre allo stesso modo. Potranno commentare così anche i giapponesi, come dimenticare la scena del wasabi e del bagno super-tecnologico? Idem per le altre nazionalità: il luogo comune ci sta, ma ci aspettavamo qualcosa di meno scontato e banale. Ovviamente la spy story non è così contorta come potrebbe apparire e la parte migliore di tutto “Cars 2” si concentra nel primo quarto d’ora, specialmente durante i primi minuti di avvincente azione che ci portano nel cuore del più classico spionaggio made in Hollywood. Per il resto, John Lasseter ha giocato meno del previsto con tutti i personaggi ai quali ha dato vita, offrendo loro ben poco spessore ed anche poco spazio in tutta la vicenda, occupandosi più che altro di Cricchetto, senza far emergere in maniera vera e propria nessun’altra macchina. Di mezzo, poi, c’è anche un messaggio ambientalista che non viene troppo approfondito ed anche giustamente, altrimenti si perderebbe totalmente di vista la trama. Rispetto a tutti gli altri cartoni animati, “Cars 2” ha sicuramente il merito di aver inventato un mondo completamente nuovo, in cui esistono solo le macchine e non v’è traccia degli esseri umani (non si può dire lo stesso di “A Bug’s life” o di “Toy Story” o “Monsters & co. e l’elenco finirebbe per essere lungo) ma non è sufficiente per far sì che l’opera sia originale e piacevole al 100%. Nonostante le piccole pecche nella trama, che non riescono a convincere lo spettatore, quantomeno quello più cresciutello, a livello tecnico non si può assolutamente dissentire su nessun punto. John Lasseter e la sua troupe hanno dato vita all’ennesimo progetto perfetto, avvalendosi della collaborazione di Michael Giacchino per le musiche, adornate poi da svariate collaborazioni, come quella tra Robbie Williams e Brad Paisley in “Collision of worlds”, i più piccini si divertiranno tantissimo, tra l’emozione dello spionaggio, corse (anche se ne troviamo di meno rispetto a “Cars – Motori Ruggenti”) e tanta azione.