Per il Chelsea di Roberto Di Matteo, la conquista della Champions League, non si tratta solo di una vittoria fine a se stessa. E’ chiara la forte emozione e gioia nel conquistare un trofeo inseguito a lungo e conquistato con il coltello tra i denti, ma questa vittoria darà la possibilità ai londinesi di disputare anche la Champions League dell’anno prossimo.
Di fatto le regole sono chiare. La vincitrice del trofeo accede di diritto ai tabelloni della Champions per l’anno seguente. Concluso il campionato al quinto posto nella Premier League, per i blues la conquista della coppa era l’unico modo per poter partecipare alla manifestazione continentale anche nella stagione 2012-2013. Detto fatto. I londinesi non si sono lasciati sfuggire l’unica possibilità esistente, e hanno concretizzato appieno l’unico spiraglio Champions in vista dell’anno venturo.
Se da una parte a sorridere è il Chlesea, dall’altra il Tottenham si dispera. Era chiara la posizione dei bianconeri alla vigilia del big match di ieri sera. Se il Bayern Monaco avesse vinto la coppa, il Tottenham sarebbe approdato di diritto in Champions League nella prossima stagione come quarta classificata nella Premier League. Ma a complicare i piani di Bale e compagni ci ha pensato Didier Drogba, trascinando i blues al successo finale.
Essendo 5 le squadre inglesi potenzialmente idonee alla Champions del prossimo anno, la quarta classificata in campionato, nella fattispecie il Tottenham, scala automaticamente in Europa League, poichè sono solo 4 le squadre inglesi ad accedere alla massima competizione europea. Una sentenza un po’ ingiusta per i bianconeri, autori di una stagione pressochè perfetta. A 8 minuti dalla fine della finale di ieri sera, dopo il goal di Muller, il Tottenham preparava già la festa, festa poi oscurata dal goal del pareggio del Chelsea nel finale. E’ giusto che i bianconeri abbiano da recriminare per le modalità un po’ contorte delle regole Fifa, ma è anche giusto che nella fase finale della Champions League del prossimo anno, sia presente la squadra detentrice del trofeo, in modo da poter difendere la Coppa dall’assalto disperato delle innumerevoli rivali.