Chris Farraday (Mark Wahlberg) è un ex contrabbandiere, da poco convolato a nozze con la bella Kate (Kate Beckinsale) e convinto di essersi riuscito a mettere il passato criminale alle spalle. Il sogno di una vita tranquilla tutto lavoro (è proprietario di una azienda che fornisce sistemi di allarme) e famiglia (è padre di due bambini), viene bruscamente interrotto a causa delle avventate gesta del cognato Andy (Caleb Landry- Jones) che, intento a trasportare un grosso carico di droga dal Panama, si vede costretto a gettare il bottino in mare aperto, in seguito a una perquisizione a sorpresa effettuata dalla dogana di New Orleans. Andy stava facendo da corriere per conto del temibile boss Tim Briggs (Giovanni Ribisi) che minaccerà più volte il ragazzo costringendo Chris a tornare “sul campo” per una ultima e pericolosa operazione.
Il film
“Contraband” è il remake della pellicola islandese “Reykjavik Rotterdam”, diretta nel 2008 da Óskar Jónasson e interpretata da Baltasar Kormákur, regista di questa versione statunitense, fortemente voluta dal divo Mark Wahlberg che figura anche nelle vesti di produttore.
Per l’attore e regista Kormákur è la “prima” dietro alla macchina da presa in una pellicola hollywoodiana (nonostante i costi del film siano stati comunque abbastanza contenuti). Una scelta che premia la breve – ma apprezzata – carriera dell’artista islandese già conosciuto per “101 Reykjavik” e “Il mare”. Kormákur confeziona una pellicola ad alta tensione con una certosina cura per i particolari, e dimostrando una notevole maestria nella messa in scena riuscendo allo stesso tempo a rimanere attaccato ai suoi personaggi, non trascurando neanche le seconde linee, e a districarsi nelle pericolose ed effrenate scene d’azione.
Il prologo della pellicola vede protagonista l’apparentemente strafottente Andy, abile a disfarsi di un pericoloso carico di droga. Una scelta obbligata che fa da traino alla pellicola, poiché foriera di una serie di eventi a catena che coinvolgeranno la sua famiglia, dalla sorella Kate, interpretata dalla bella ma poco convincente Beckinsale, a Chris, riconosciuto come il più abile contrabbandiere di New Orleans e ormai in “pensione”. Costretto dal boss Tim Briggs (una splendida interpretazione di Giovanni Ribisi, da gustare in lingua originale), Chris si imbarca verso il Panama alla ricerca del giusto affare che gli possa permettere di pagare il debito del cognato: 700mila dollari.
Proprio nel piccolo stato dell’America centrale, la pellicola raggiunge il suo ideale climax, tra falsari impauriti e disonesti, boss con la passione per rettili e lupi (tenuti in gabbia all’intero di imboscatissime tenute), inseguimenti e sparatorie tra Swat e un feroce commando impegnato in un pirotecnico assalto a un furgone blindato, contenente un’opera d’arte rubata. Il film approfitta dei suggestivi scenari panamensi per salire severamente di tono e ne trae giovamento lo stesso Wahlberg, abilissimo a destreggiarsi nelle scene ad alto tasso d’adrenalina.
Commenti finali
Un paio di colpi di scena finali ci confermano la bontà dell’operazione: “Contraband” risulta essere un remake convincente che si fa apprezzare nel suo tentativo di non spettacolarizzare oltremodo il soggetto originale. La cupa e portuale New Orleans e la location panamense fanno da sfondo a una storia brillante, che rischia raramente di sfociare nello smanceroso. Ben girata, ben recitata (l’unica nota negativa è Kate Beckinsale penalizzata da un ruolo decisamente passivo) e decisamente consigliabile.
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