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Daft Punk e l’interminabile attesa di “Random Access Memories”

Ormai sono sulla bocca di tutti, è argomento all’ordine del giorno costantemente, viene ricordato in ogniddove e in qualsiasi momento della giornata e sta diventando un’interminabile attesa.

Dopo aver capito, percepito e documentato il ritorno dei Daft Punk, stiamo assistendo ad un vero e proprio esasperare il genere umano, in una maniera quasi sadica, e in una modalità che solo loro potevano adottare. Il ritorno del duo musicale più famoso al mondo sta diventando un vero e proprio evento mondiale, e l’attesa, anch’essa di risonanza mondiale si sta rivelando molto più lunga di quella che in realtà è, e se otto anni vi sono sembrati tanti non temete, perché maggio non è mai stato così lontano. Un ritorno che si colloca in un anno d’oro della musica, un anno che ha visto il ritorno sul palcoscenico di David Bowie e Depeche Mode, un ritorno pronto a rivelarsi tra i più attesi dell’ultimo secolo, quasi più dei passaggi delle meteoriti e delle profezie dei Maya. L’annuncio è di quelli che non ti aspetti, e il rendere pubblico a piccole dosi uno tra i progetti più grandi e ambiziosi degli ultimi cinquant’anni non ha fatto altro che creare un’aspettativa assurda per quella che sarà l’uscita di “Random Access Memories“.

Eravamo partiti da un piccolo spezzone musicale presentato durante il Saturday Live, fino ad arrivare alla resa pubblica del titolo dell’album per poi estenderci ad una serie di video che raccontano la storia dei celebri nomi che hanno collaborato con i caschi transalpini per la loro nuova fatica discografica. La serie di video messi a punto per l’occasione sono opera dei The Creators Project, un collettivo di persone fighe che prende le cose musicali e artistiche, le rielabora e le rende ancora più fighe. Immaginate quanto abbiano reso figa quest’attesa daftpunkiana? Il succo della storia è che ci saranno degli strumenti stratosferici, che si lavora in gran segreto negli studi di registrazione dal 2008, che la disco music sarà il fil rouge di tutto questo album e che sarà qualcosa di epico.

Daft Punk - Random Access Memories - Artwork
Daft Punk – Random Access Memories – Artwork

Si parte dal primo episodio di Giorgio Moroder, il quale rende tutta giustizia al nostro caro e affezionato popolo italiano. Il famosissimo e illustrissimo produttore si colloca in quel periodo di massima espansione della disco music anni 70, si pone accanto ai primi nomi sperimentatori di synth e si colloca tra nomi celebri come quello di Donna Summer, David Bowie, Freddie Mercury e Barbra Streisand. Cosa ci fa con i Daft Punk? Dal suo racconto sembra tutto chiaro: il duo ha deciso di evolversi e donare una nuova anima alla dance, che in questo caso è pura essenza musicale, ed è il “pop del mondo” come lo stesso produttore discografico sostiene. Dopo queste parole non ci riesce difficile collocarlo dunque nella schiera di nomi collaboratori dei Daft Punk, ma cosa avrà mai potuto creare il nostro Moroder? Avrà aiutato i nostri caschi dorati a rendere più umana l’essenza della musica elettronica.

A Todd Edwards è affidato il racconto del secondo episodio, nel quale mette a nudo la sua impazienza riguardo questo grande progetto con i Daft Punk. Reclutato per la sua specialità nel manipolare la musica e arricchirla di particolari creando tanti micro campioni, Todd ha già portato la sua esperienza di produttore house in Face To Face, e per la nuova esperienza in Random Access Memories ha ammesso di aver lavorato ad una follia. Se per Todd follia è sinonimo di strumenti allora siamo d’accordo, perché più volte ha dichiarato di aver messo mano alla musica del duo per mezzo di strumenti reali. Non è un controsenso che due androidi portino anima alla musica? In fondo “Human After All“…

Nile Rodgers è il protagonista del terzo episodio, e racconta tutta la storia della disco music vissuta sulla sua pelle, racconta delle decine di collaborazioni famosissime nelle quali si è immerso durante tutta la sua carriera, e che nonostante gli anni, l’entusiasmo per il groove sia ancora vivo sotto la sua pelle. Il ritmo è qualcosa di appagante su tutti i livelli, quando senti la magia del ritmo avvolgere il tuo corpo è quasi impossibile arrestarlo.  Nile Rodgers ammette di aver avuto quasi un ruolo secondario nella sua carriera da musicista, ma in fondo se togli la base in un brano, cosa ne rimane? Cresciuto nell’era della jazz fusion Nile porterà a Random Access Memories quel carattere strumentale, vivo, groove e dance che ai Daft Punk poteva mancare. Si dice soddisfatto della collaborazione, e che è magnifico lavorare e non aspettarti dai tuoi collaboratori di trovarsi ad un livello così alto. David Bowie e i Duran Duran sono tra i nomi celebri ad aver avuto la firma musicale di Rodgers, come poter fare a meno di entrare anche nella storia dei Daft Punk? I robot si sono evoluti artisticamente, ma si sono evoluti tornando indietro nel tempo, rivisitando e rendendo migliore qualsiasi genere musicale. Hanno evoluto una musica del passato, si sono evoluti più indietro nel tempo rispetto a quando hanno cominciato.

Il nome di Pharrell Williams appare nel quarto episodio, che in quanto a modernità ci fa meno fatica abbinarlo al nome dei Daft Punk. Per quanto facile possa sembrare, l’universo di Pharrell è però abbastanza lontano dalla realtà dei Daft Punk, come avranno pensato di poter fare musica insieme?  L’aver collaborato insieme e l’aver buttato giù le prime note è stato un “magical time“, ammette Pharrell. “La musica muove le persone e Get Lucky la traccia con i Daft Punk è come un panorama al mattino che piano piano si impreziosisce di tanti colori man mano che il sole sorge. La musica rende vivo come del resto ci permette di fare l’aria che respiriamo. Non serve MDMA per questa musica perché una cosa così incredibile che essa stessa ti manda fuori di testa. Il groove risiede tra gli anni 70 e gli anni 80 ed è questo che noi abbiamo voluto rivalutare nella nostra collaborazione.” Vi pare poco?

Questi sono i primi episodi emersi nel giro di pochi giorni, ma come si evolverà la situazione e come penseranno di trattenerci per altri 30 e più giorni? Più volte è stato fatto il nome dei Daft Punk in occasione del Coachella, ma al di là di tutte le aspettative il duo non è entrato a far parte della lineup. A sorpresa però in borghese i due francesini erano presenti al Coachella e si sono divertiti un mondo a guardare la folla ammirare il nuovo video “Get Lucky” con Pharrell Williams e Nile Rodgers. Un ritorno alle origini, una rivalutazione di generi senza tempo, e collaborazioni da far paura. Tutto questo e ancora altro è “Random Access Memories“, che vanta le collaborazioni anche di Panda Bear leader degli Animal Collective, Julian Casablancas dei The Strokes, Chilly Gonzales, famoso pianista canadese e lo storico paroliere premio Oscar Paul Williams. Volendo fantasticare sono tanti i collegamenti che potremmo creare tra gli elettronici del french touch e la schiera di nomi che compaiono in “Random Access Memories“.

L’essenza della musica viene arricchita, non è più la semplice elettronica, è un qualcosa di pieno, di ricco e di caldo. I Daft Punk hanno deciso di diventare parte attiva in quella musica di passaggio che poteva essere creata anche all’interno dell’aeroporto. Gli studi di registrazione sono l’essenza della musica e gli strumenti non sono altro che il mezzo di materializzazione del pensiero musicale astratto. La Columbia Records si è superata, e il 21 maggio potrà segnare una data storica per la discografia mondiale o solo deludere le aspettative di un’intera popolazione mondiale?
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Lo studio del pianoforte avvicina il suo cuore alla musica in tenera età facendole sviluppare presto una passione per tutta la musica esistente. Appassionata di musica strumentale è una biologa prestata alla critica musicale. Amante dell'indierock, la sua unica certezza i Radiohead. La musica, l'evoluzione e i numeri la sue passioni.
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