Daniele Silvestri ritorna al festival di Sanremo per la quinta volta e questa volta con l’opportunità di presentare due brani. L’artista romano, che per entrambi i brani scrive sia testo che musiche, porta le sue due anime cantautorali, quella impegnata con “A bocca chiusa” e quella scanzonata con “Il bisogno di te (Ricatto d’onor)“. Terzo big in ordine di apparizione, dopo l’esibizione di Marco Mengoni e Raphael Gualazzi, Daniele fa il suo ingresso nel suo super elegantissimo completo suro. Il cantante da il via al suo Sanremo 2013 accompagnandosi solo voce e pianoforte con “A bocca chiusa“, brano in cui il tema politico la fa da padrona con racconti su scioperi e manifestazioni. Numerosi i richiami presenti nl testo “Fatece largo che… passa il corteo” che riprende la frase de “La Società dei magnaccioni” fino all’omaggio a Giorgio Gaber con le parole “partecipazione certo è libertà ma è pure resistenza” che richiama la frase del Signor G. “Libertà è partecipazione”. Durante l’esibizione Silvestri è stato affiancato da Renato Vicini che interpreta il brano tramite la Lingua dei Segni (LIS).
“Il bisogno di te (Ricatto d’onor)”, dicevamo brano più sacanzonato e spensierato che riprende lo stile di “Salirò”, Daniele si diverte a prensentare il brano ma è evidente quanto l’autore stesso confidi nel pasare il turno con la precedente. Detto fatto. A proclamare il brano che passa il turno è l’attrice e vj Valeria Bilello che conferma le speranze di Slvestri e della sottoscritta: a passare è il brano “A bocca chiusa” con il 61% dei voti.
Voto: 7
Daniele Silvestri – A bocca chiusa – Testo
(D. Silvestri)
Fatece largo che… passa domani, che adesso non si può
Oggi non apro, perché sciopererò
E andremo in strada co’ tutti gli striscioni
A fare come sempre la figura dei fregnoni
A me de questo sai, non me ne importa niente
Io oggi canto in mezzo all’altra gente
Perché ce credo o forse per decenza
Ché partecipazione certo è libertà ma è pure resistenza
E non ho scudi per proteggermi, né armi per difendermi
Né caschi per nascondermi o santi a cui rivolgermi
Ho solo questa lingua in bocca e forse un mezzo sogno in tasca
E molti, molti errori brutti, io però li pago tutti
Fatece largo che… passa il corteo, se riempiono le strade
Via Merulana, così pare un presepe
E semo tanti che quasi fa paura
O solo tre sfigati come dice la questura
E le parole, sì lo so, so’ sempre quelle
Ma è uscito il sole e a me me sembrano più belle
Scuola e lavoro, che temi originali
Se non per quella vecchia idea de esse tutti uguali
E senza scudi per proteggermi, né armi per difendermi
Né caschi per nascondermi o santi a cui rivolgermi
Ho solo questa lingua in bocca e se mi tagli pure questa
Io non mi fermo, scusa
Canto pure… a bocca chiusa
Mm… Mm… Mm…
Guarda quanta gente c’è che sa rispondere dopo di me…
A bocca chiusa
Guarda quanta gente c’è che sa rispondere dopo di me…
A bocca chiusa
Guarda quanta gente c’è…
A bocca chiusa
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