Francesco De Gregori, il principe della musica italiana compirà 60 anni il 4 Aprile. Una carriera lunghissima 28 album alle spalle, senza mai tradire il suo genere musicale, o meglio la sua poetica.
Una musica che unisce pubblico giovane e non, che lo stesso autore classifica in 2 filoni: uno lirico-letterario-fiabesco quello più maturo e l’altro narrativo-storico-politico quello giovanile che in questi anni di musica e poesia si sono spesso intrecciati nel corso delle sue canzoni.
Una vita intensa che Claudio Fabretti in ”Fra le pagine chiare e le pagine scure” (Arcana, Collana Songbook, 300 pp. – 18,50 euro), definisce “un’ evoluzione nella continuità”. Il libro una biografia del principe cantastorie, parte dagli esordi di De Gregori dalla prima esibizione a Roma, alle amicizie di quegli anni tra cui Antonello Venditti, lo Cosciano e Bassignano.
Con Venditti incide il primo album nel 1972 intitolato Theorius Campus 12 brani in cui oltre al duo Venditti-De Gregori c’è anche la collaborazione di Lo Cosciano come nel brano ”La casa del Pazzo”, ancora Edmondo Giuliani che ha curato la musica in ”Ciao Uomo” e ”Sora Rosa”.
Nel 73 un secondo disco ”Alice non lo sa” 12 tracce scritte da De Gregori eccetto il brano la casa di Hilde scritto dal cantautore Edoardo De Angelis. Se i primi due dischi furono un successo, il terzo che porta il nome del cantautore ”Francesco De Gregori” è considerato dallo stesso come il suo disco più brutto, si tratta di un disco estremamente complesso, De Gregori inizia ad affacciarsi sulla scena della musica ma soprattutto poesia ermetica, ricevendo non poche critiche.
L’anno dopo arriva “Rimmel“, il disco più venduto del decennio, che vede la collaborazione di Renato Zenobi ma sopratutto di Lucio Dalla. Il singolo da cui prende il nome l’intero disco è un successo, spesso il successo di un cantautore è direttamente proporzionale alle polemiche, che una critica non proprio pulita rivolse al celebre cantautore italiano. Il successo assoluto De Gregori lo ottiene nel 1983 quando incide l’album ”La donna cannone”, 4 tracce già una peculiarità rispetto ai lavori precedenti del cantautore.
”La donna cannone” primo brano che da il nome all’intero lavoro è ancora oggi il pezzo più amato dal pubblico di De Gregori.
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Ancora altri dischi, altri successi che se elencati perderebbero di spessore e da opere d’arte finirebbero col diventare una semplice lista…
De Gregori che com’è noto non ama apparire, in un mondo dove la televisione spesso riesce a snaturare anche l’arte il principe della musica non si è fermato. In questi ultimi anni ha collaborato nuovamente con un grande della musica Italiana come Lucio Dalla e da una tournée dove non sono mancati i successi classici dei 2 cantanti, sono nati degli inediti che inevitabilmente hanno condotto i due ad incidere un album insieme, ”Work in Progress” è il riassunto della tournée del 2010 che li ha visti attraversare l’Italia, 29 brani in cui tra si successi di Dalla ( Caruso, Henna,Com’è profondo il mare) e quelli già citati di De Gregori ci sono 2 inediti ”Non basta saper cantare” e ”Gran turismo”, scritti dai due in occasione del tour.
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