La guerra intestina in Lega Serie A per i diritti televisivi e la suddivisione della torta da 200 milioni di euro, ossia il 25% dei diritti televisivi, non accenna a trovare una via di risoluzione pacifica sui criteri da adottare per la rilevazione del bacino d’utenza delle società, parametro essenziale per stabilire le quote di riferimento. Anzi, la questione sembra destinata a protarsi ancora, con strascichi dai risvolti tutt’altro che scontati, anche al di là della semplice contrapposizione dialettica.
A tal proposito, l’ad dell’Inter Ernesto Paolillo si è espresso molto duramente, minacciando una decisione drastica, che andrebbe a compromettere seriamente gli equilibri economici per le medio-piccole. Infatti, se le grandi (le 5 big ossia Inter, Milan, Juventus, Roma, Napoli) dovessero subire una perdita in termini di ritorni economici derivante dai minori introiti dei diritti televisivi, allora potrebbero con tutta probabilità decidere di rivalersi sulle contendenti, ossia le medio-piccole, bloccando le operazioni di mercato sia in entrata che in uscita. Una decisione che assume le connotazioni della minaccia, in virtù del principio che non si stipulano affari con i nemici: “Si è creata questa spaccatura nella Lega e la battaglia proseguirà anche in chiave di mercato, perchè le grandi potrebbero scambiarsi tra di loro calciatori e non prendere calciatori dalle altre squadre e lo si può dire con assoluta trasparenza”.