Olive Penderghast (Emma Stone) decide di dire una “piccola” bugia alla mica Rhiannon (Alyson Michalka) per evitare di andare in campeggio insieme a lei ed i suoi genitori, così dice di aver trascorso il fine settimana con un ragazzo, mentre in realtà passa tutto il tempo chiusa in casa. Al ritorno a scuola, il lunedì successivo, Rhinannon vuole sapere tutti i dettagli della fantomatica avventura con il ragazzo del college e da quel momento Olive continua a mentire, dando vita ad una serie di pettegolezzi che si diffonderanno per tutta la scuola, per cui lei verrà etichettata improvvisamente come “ragazza facile” per aver perso la sua verginità e per far credere di concedersi facilmente ai ragazzi.
La cosa non va giù alla conservatrice Marianne (Amanda Bynes) e al suo gruppo e nemmeno al professor Griffith (Thomas Haden Church), che decide di “marchiare” Olive con una “A”, proprio come avviene ne “La Lettera scarlatta“, romanzo che stanno leggendo in classe proprio in quel momento e che viene ripreso più volte nella trama del film. Olive ci prende così tanto gusto a mentire e ad essere finalmente considerata, nel bene o nel male, dal resto della scuola, che finisce col coinvolgere anche Brandon (Dan Byrd), il suo migliore amico. Gay non dichiarato per paura di essere preso in giro a vita, Brandon chiede a Olive di fingere di essere andata a letto con lui, così potrà finalmente essere considerato eterosessuale e accettato dagli altri ragazzi. In tutta questa confusione, tra mille bugie, Olive incontra Todd (Penn Badgley), del quale è innamorata da sempre e che ha quasi baciato qualche anno prima. Fortunatamente, tra tutti questi problemi, Olive è circondata da un’adorabile famiglia, a partire dalla madre (Patricia Clarkson) in ottima sintonia con l’ironico papà (Stanley Tucci). Diretto da Will Gluck, “Easy Girl” ha fatto breccia nel cuore del pubblico per la sua trama fresca e vivace, capace di intrattenere lo spettatore senza appesantirlo e senza comunque risultare una pellicola di bassa lega. Il tutto, oltre che dalla sceneggiatura (Bert V. Royal) dalla bravura del cast, che funziona bene anche nell’insieme. Buonissima l’interpretazione di Emma Stone, che prossimamente sarà anche in “Spider-Man” e che risulta convincente nella parte di Olive, ragazza brillante ma complessata, al punto da preferire di risultare una sgualdrina pur di essere considerata dagli altri. A fare breccia nel suo cuore ed in quello di tutte le spettatrici, ci pensa l’affascinante Penn Badgley, sfornato direttamente dalla serie “Gossip Girl“, mentre appare decisamente sopra le righe e simpatica Amanda Bynes, la bionda conservatrice che spera di “convertire” Olive. Da sottolineare anche l’apparizione nei panni del preside di Malcom McDowell, personaggio cult nei panni del drugo Alex DeLarge in “Arancia Meccanica” di Stanley Kubrick.
Certo, la storia è da prendere un po’ con le pinze. Tutto ruota attorno al sesso, che sembra essere l’unica via per i ragazzi di ottenere notorietà nell’ambiente competitivo della scuola ed allo stesso tempo il film sembra voler prendere proprio la strada “conservatrice”, quella impersonata dalla Bynes, quasi a voler punire simbolicamente le scelte degli adolescenti. Tenendo in considerazione l’ambiente del liceo americano, poi, la cosa diviene ancora più palese. Festini e incontri con gli ambiti ragazzi del college, la pellicola ci mette davanti ad una realtà esistente, ma in maniera del tutto ironica. Complessivamente “Easy Girl” risulta essere una commedia adolescenziale che tratta le solite tematiche: l’amore e l’idea del sesso che diviene quasi un’ossessione, specie per quanto riguarda i ragazzi. Al contrario di molte altre opere del genere, però, questo film si distingue per tutta la sua freschezza, le battute veloci ed efficaci, una buona colonna sonora e gradevoli interpretazioni che fanno di questa pellicola un prodotto piacevole per una serata leggera, con un’abbondante scorta di popcorn.