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Eddie Kramer, dalla “Golden Age of Rock” all’Italia: 50 anni di poesia in note

Eddie Kramer arriva per la prima volta in Italia direttamente dalla “Golden Age of Rock”: 50 anni di poesia in note. Non è azzardato considerarlo una leggenda vivente, vuoi per le numerose collaborazioni che lo legano alle più importanti ed influenti band e rockstar che hanno dominato gli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, vuoi per il patrimonio culturale/musicale che ancora oggi riecheggia nelle casse di uno stereo, nelle puntine dei giradischi o nelle cuffie di un iPod. Se almeno una volta in vita abbiamo ascoltato “All you need is Love” dei Beatles, il disco “Beggars Banquet” dei Rolling Stones, la discografia di Jimi Hendrix o quella dei Led Zeppelin a partire da “Led Zeppelin II” in avanti, i Kinks, Frank Zappa, i Kiss, le immagini di Woodstock e così via il filo rosso ci conduce al genio e all’orecchio sopraffino di Eddie Kramer.

Una serata evento che si prospetta ricca di sorprese, una magia a metà tra favola e leggenda, musica e storia: “Napoli RocKramer” è un evento destinato a scrivere una piccola pagina di storia per due ordini di motivi; da un lato la prima volta in Italia di Eddie Kramer, dall’altro un motivo per esplorare i retroscena della “Gold Age of Rock”, laddove tutto è nato e si è evoluto fino ad arrivare ai giorni nostri. Artisti, musicisti e band hanno omaggiato Mr. Kramer con un repertorio che spazia dalle rivisitazioni di alcuni brani che portano la sua firma come ingegnere del suono a composizioni proprie, molto apprezzate tra l’altro dal protagonista della serata che auspica di tornare qui per intraprendere nuove collaborazioni. Partner ufficiali sono l’Afrakà Rock Festival, F-Vision e la Mostra Rock Napoli che dopo Paul Whitehead consegna nella mani di Eddie Kramer il premio “Rock Legends”.

Eddie Kramer - Napoli RocKramer - © A. Moraca
Eddie Kramer – Napoli RocKramer – © Ph. A. Moraca

Da un’idea di Francesco Sondelli (capace in una settimana di organizzare un evento di tale spessore), Eddie Kramer è ospite d’onore al Teatro Trianon Viviani di Napoli nella serata del 27 Marzo: ad omaggiarlo – in ordine di apparizione – MobyDick (storica tribute band dei Led Zeppelin), Sud Express, Francesco Forni, Radical Kitsch (prima band italiana a collaborare con Kramer), James Senese Group, Capone & BungtBangt, Hendrix Boulevard (tribute band), Brunella Selo e la Banda Franca, Antonio Onorato, Daniele Sepe, Gianni Guarracini e gli Osanna. Giusto nel mezzo la sua testimonianza, quella di un uomo semplice e dall’orecchio sopraffino, capace ancora oggi di emozionarsi durante l’ascolto dei lavori che portano il suo nome: ogni nota è una cellula del suo strato epidermico. Ricorda a memoria ogni singolo stacco, ogni crescendo e non manca di certo il racconto di alcuni retroscena e aneddoti come quando fu chiamato per collaborare con Jimi Hendrix o l’esperienza in casa di Mick Jagger durante le sessioni di registrazione con i Led Zeppelin.

Eddie Kramer - Napoli RocKramer - © A. Moraca
Eddie Kramer – Napoli RocKramer – © Ph. A. Moraca

Per ben 3 ore e poco più artisti, musicisti e band si alternano sul palco a partire dalle ore 21:00 per un tributo a Eddie Kramer, seduto nel bel mezzo della platea: il teatro è gremito di persone, tutti in attesa della sua testimonianza. I brani proposti gravitano attorno ai lavori che portano la firma di Mr. Kramer, ma non mancano certo di originalità come la rivisitazione in chiave unplugged a cura di Francesco Forni, un’ entusiasmante versione di “Voodoo Child”, e quella (sempre in chiave unplugged) di “All Along the Watchtower” a cura di Gianni Guarracino. James Senese propone un brano del suo repertorio tra la gioia del pubblico e dello stesso Kramer che piomba sul palco proprio nel bel mezzo della serata. L’atmosfera sembra surreale: luci soffuse, video proiettore, due sedie ed un palco bastano per far rivivere emozioni e retroscena della “Golden Age of Rock”. Non stona affatto qualche nota biografica: la sua avventura di ingegnere del suono ha i suoi prodromi come “Tea Cup Boy”; in pratica portava il thè in sala di registrazione quando era impiegato agli Advision Sound Studios. La sua passione per la fotografia, ancora, gli ha permesso di immortalare attimi di storia che ha ben pensato di raggruppare nel suo sito ufficiale ricco di materiale e racconti, proprio in occasione del 50mo anniversario di carriera.

Curioso l’aneddoto che lo lega alla sua esperienza con Jimi Hendrix: approdato agli Olympic Sound Studios nel 1966 riceve la telefonata della segretaria che lo invita a recarsi in sede per collaborare con “un tipo strano dai capelli voluminosi e dal vesitiario eccentrico”. Le fotografie scorrono veloci sullo schermo così come il fiume in piena di ricordi, emozioni e sensazioni sgorgano dal cuore e dalla voce di Eddie Kramer: ha realizzato numerosi scatti che immortalano Hendrix in studio mentre mima qualche assolo con l’ausilio della musica in sottofondo, divertendo e divertendosi. E poi via con The Kinks, Frank Zappa, Peter Frampton, Rolling Stones, Led Zeppelin, Beatles. Il tempo stringe ma il racconto di destreggia impavido, come le notti insonne davanti al mixer in compagnia di Jimmy Page, la registrazione di alcuni brani grazie all’ausilio dello Stones Mobile (lo studio di registrazione mobile dei Rolling Stones) inseriti poi  nell’album “Phsycal Graffiti”, la registrazione del singolo “All You Need is Love” con i Beatles e il famoso scatto che immortale Hendrix e Jagger nel backstage del concerto al Madison Square Garden del 1969. La registrazione per intero del concerto/storia di Woodstock porta la sua firma, con tanto di fotografie annesse.

Eddie Kramer - Napoli RocKramer - © Ph. A. Moraca
Eddie Kramer – Napoli RocKramer – © Ph. A. Moraca

Il tempo a disposizione termina qui ma c’è ancora spazio per le altre band: l’ultima esibizione è quella degli Osanna capitanati da Lino Vairetti che consegna nella mani di Eddie Kramer il premio “Rock Legends” così come fu per Paul Whitehead. Sentitamente ringrazia, si augura di poter tornare qui per intraprendere nuove collaborazioni: quello che colpisce della persona Kramer è la capacità di divertirsi ancora unita alla sua semplicità.

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