Non sono affatto leggere le dichiarazioni che Eva Henger ha rilasciato al settimanale Nuovo. La donna si è scagliata contro Lucas Peracchi, attuale compagno di sua figlia, Mercedesz Henger. Secondo Eva, l’ex tronista di “Uomini e donne” avrebbe un comportamento violento nei confronti di Mercedesz, sia fisicamente che psicologicamente.
Dopo la diffusione delle dichiarazioni della madre, Mercedesz Henger ha continuato a pubblicare contenuti che la vedono insieme a Lucas Peracchi. Allenamenti in palestra, viaggi, feste, tutto sembra filare liscio e la coppia sembra serena ma le rivelazioni di Eva Henger sono piuttosto preoccupanti.
Lucas Peracchi manipolatore?
Eva Henger sostiene che Peracchi abbia totale controllo sulla figlia:
Lucas è un manipolatore e mia figlia è succube. Lui non la ama perché l’ha allontanata dalla famiglia, privandola dell’amore materno. Due mesi fa è successa una cosa gravissima. Mia figlia ha subito un torto che nessuna donna dovrebbe subire. Non voglio aggiungere altro: ho chiesto spiegazioni a Lucas e lui ha scaricato la colpa su Mercedesz. Quando però ho scoperto che mentiva, l’ho rimproverato dicendogli che forse i suoi genitori hanno ragione quando dicono che deve crescere.
Anche se non è scesa nei dettagli della vicenda, Eva Henger ne ha raccontati altri che non sono per nulla rassicuranti. Tra questi, il fatto che Lucas sia violento con Mercedesz:
Magari l’avesse solo tradita o le avesse messo solo le mani addosso come fa spesso. Preferisco non parlarne, è un argomento troppo delicato. Sono stufa di vedere mia figlia così cambiata, è come se fosse lobotomizzata. Capisco l’amore e capisco anche una dipendenza se…..e da una persona. Però per me nessuno dovrebbe permettere a qualcuno altro di privarlo della sua dignità. Il loro è un rapporto malato, che non ha nulla a che vedere con quello idilliaco che mostrano.
Non è il primo attacco di Eva contro Lucas Peracchi: lei sostiene, infatti, che da tempo il compagno della figlia la insulti e che Mercedesz sia talmente succube da assecondarlo.
